Sono ancora 41 i marinai di varie nazionalità dispersi in mare a causa del naufragio del cargo Danny F II, avvenuto giovedì 17 dicembre, a undici miglia dalle coste di Tripoli, nel nord del Libano. Lo ha dichiarato all’Ansa Andrea Tenenti, il portavoce dell’Unifil, la missione Onu schierata nel Paese dei Cedri e le cui navi stanno partecipando alle operazioni di salvataggio. Sono quattro i membri dell’equipaggio morti, tra cui il comandante, che secondo il portale di notizie libanese Naharnet era di nazionalità britannica.
Delle 83 persone imbarcate a bordo (77 membri dell’equipaggio e sei passeggeri) 38 sono state tratte in salvo e immediatamente portate negli ospedali di Tripoli.
La nave battente bandiera panamense proveniva dall’Uruguay, trasportava 10.000 di capi di bestiame ed era diretta al porto siriano di Tortosa, circa 40 km a nord di Tripoli. La tv libanese Lbc, che cita fonti marittime di Montevideo, afferma che i sei passeggeri erano quattro uruguayani, un brasiliano e un australiano.
Secondo quanto riferito dall’Unifil, intorno alle 19.30 locali di ieri, l’esercito libanese ha ricevuto la richiesta d’aiuto da parte della Danny F II, che poco dopo è stata capovolta da onde alte oltre dieci metri durante un violento nubifragio. In un comunicato, l’esercito libanese afferma stamani che alle operazioni di salvataggio, rese ancora difficili dalle cattive condizioni meteo, partecipano tre unità navali della forza Onu (due tedesche e un italiana, la Zeffiro), due navi britanniche giunte da Cipro, tre navi da trasporto battenti bandiera libanese e numerosi elicotteri.
