Libia. La Germania dice no: “Nessun soldato tedesco combatterà”

Guido Westerwelle

ROMA – Berlino dice no a un intervento militare in Libia: ”Non spedirò  nessun soldato tedesco in Libia”. E’ la posizione, netta, del ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle che in un’intervista alla Stampa insiste sull’alternativa di sanzioni economiche e finanziarie.

”Siamo convinti – sottolinea il vicecancelliere nel governo Merkel – che l’alternativa a un intervento militare non sia l’inerzia, bensì pressioni politiche e sanzioni finanziarie ed economiche mirate. L’obiettivo è fare in modo che il dittatore Gheddafi, che conduce una guerra contro il suo stesso popolo, non possa andare avanti. Le Nazioni Unite giocano un ruolo decisivo, ma tutto quello che va al di là di sanzioni mirate può essere preso in considerazione solo se c’è il sostegno e la partecipazione anche dei Paesi della Lega Araba”.

”E’ spaventoso – aggiunge Westerwelle – vedere le immagini che arrivano dalla Libia, l’istinto dice che uno dovrebbe intervenire ora, ma un intervento militare è solo l’inizio, è la partecipazione a una guerra civile che può durare a lungo”. Per il ministro è ”difficile” prevedere le conseguenze della missione militare ”sui movimenti per la libertà nell’ intero mondo arabo e nordafricano”.

E si dice ”preoccupato” per la situazione in altri Paesi della regione, come Bahrein e Yemen. ”Dal nostro punto di vista – precisa il capo della diplomazia tedesca – è necessario fermare i flussi finanziari e di denaro a favore del sistema di Gheddafi. Bisogna mettere all’ ordine del giorno anche la questione delle restrizioni per le compagnie, comprese quelle energetiche e petrolifere, perché è necessario che Gheddafi e il suo sistema non possano avere accesso a capitali freschi”.

Westerwelle interviene anche a proposito del nucleare e della tragedia in Giappone: ”Abbiamo avviato anche noi una riflessione – spiega -. Per noi l’energia nucleare è una tecnologia ponte finché non avremo raggiunto l’era delle rinnovabili. Gia’ diversi anni fa abbiamo trovato un accordo sul fatto che non costruiremo nuove centrali nucleari, quindi la situazione qui e’ diversa da quella di altri Paesi in giro per il mondo che hanno deciso la costruzione di nuove centrali nucleari”.

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