Spogliarellista, madre tragica, vedova, tossicodipendente: la vita operistica di Anna Nicole Smith diventa un’opera. Ci penserĂ il Covent Gorden, uno dei templi londinesi della musica internazionale, a mettere in scena la vita e la prematura morte della ex Playmate al platino che si pensava una nuova Marilyn Monroe ma trovĂ² la sua fine quattro anni fa in un hotel casinĂ² della Florida sotto una pioggia di antidolorifici e pillole contro la depressione pochi mesi dopo la nascita della figlia Daniellyn e la morte del figlio Daniel.
E’ una operazione rischiosa per un teatro che pure l’anno scorso ha messo in scena seni nudi in una scena orgiastica alla fine del primo atto del Rigoletto. Il Covent Garden ha commissionato al compositore Richard Thomas (autore di Jerry Springer: The Opera) un libretto punteggiato da parolacce e scene a luci rosse: una di queste, quando la supermaggiorata Anna Nicole si presta a un atto di sesso orale con il miliardario J. Howard Marshall, il fidanzato ottuagenario e futuro marito in un locale di spogliarello in Texas, è stata ridimensionata e la ex Playmate si limita a sedersi in grembo al vecchio sulla sedia a rotelle.
L’opera, con musica di Mark Anthony Turnage, aprirĂ i battenti tra un mese e sarĂ vietata ai minori di 16 anni perchĂ© contiene ”linguaggio estremo, scene di sesso e uso di droga”, ha avvertito al Royal Opera House sulla brochure online che reclamizza lo spettacolo in cui Anna Nicole rinasce come tragica eroina: ”In linea con le grandi eroine della lirica: Violetta della Traviata di Giuseppe Verdi, Mimi della Boheme di Giacomo Puccini e Carmen di Bizet”, spiega Thomas.
D’accordo con lui è Eva Marie Westboeck che ha la parte della ex Playmate: ”E’ un personaggio drammatico che soffre molto. Penso che amava il vecchio Marshall, ma voleva anche i suoi soldi”. Diretta a un pubblico piĂ¹ giovane rispetto a quello che di solito frequenta un bastione dell’Establishment culturale come la Royal Opera House, l’opera su Anna Nicole rappresenta un rischio per il Convent Garden non solo per l’abbondanza di parole forti e scene osee, ma anche perchĂ© molti dei personaggi sono ancora vivi: per questo gli avvocati del teatro hanno lavorato molto negli ultimi mesi. Tra le figure che hanno piĂ¹ coinvolto i legali della Royal Opera ci sono la madre di Anna Nicole, Virgie, e Howard Stern, il manager dell’eroina che dopo la sua morte e’ stato messo accusato di averle procacciato le pillole risultate alla fine letali.
