MADRID – “Venghino signore e signori, venghino”, a Madrid è tempo di preghiere e di fiere e le cose vanno di pari passo. Città caldissima e affollata di giovani per la giornata mondiale della gioventù, una sorta di kermesse della fede cattolica dedicata ai giovani, appunto, per avvicinarli alla fede. Ma tra canti e preghiere succede anche che nella cattolica capitale spagnola ci si imbatta in una fiera. Fiera vera e propria, con stand, souvenir e bancarelle. La “fiera delle vocazioni” è la trovata studiata per avvicinare i giovani al sacerdozio e non è esattamente sottotono perchè partecipano 68 tra movimenti, congregazioni e ordini religiosi cattolici.
Tutti impegnati nel tentativo di captare l’interesse dei giovani pellegrini e spingerli verso la vita religiosa. La ‘Feria de las Vocaciones’ è ospitata nel parco del Retiro, la grande oasi verde nel cuore della capitale che è diventata il rifugio preferito di decine di migliaia di papa-boys, visto il caldo soffocante che opprime la città (anche oggi si sfiorano i 40 gradi). Ai ragazzi che si avvicinano alle bancarelle e agli stand degli ordini religiosi vengono dati, come in qualsiasi altra manifestazione fieristica, opuscoli informativi, souvenir, rosari o immagini religiose.
Ma va detto che l’ingegnosa trovata non ha ottenuto il risultato sperato. Ben pochi sono pronti a imitare San Francesco e a mollare tutto per la vita in convento: per ora non c’è stato uno tsunami di vocazioni, anzi. A prevalere sembra essere soprattutto la curiosità rispetto a una scelta di vita certo non facile, che comporta molte rinunce e una forte convinzione. ”In molti mi chiedono se si ha caldo con la sottana, se mi sento felice o perché sono diventato sacerdote”, spiega Jorge Arrasate, seminarista dell’istituto Cristo Rey che partecipa alla Fiera (ci sono anche testimonial, quindi?). ”Gli spiego come è la vita di un religioso, fatta di sacrificio ma anche piena di soddisfazioni. Oggi i giovani rispondono meno a Dio perché incontrano più consolazione materiale che spirituale”, aggiunge.
Anche il “marketing del santino” fa quindi la sua comparsa in questa strana Gmg. Da una parte le preghiere di massa, le fiere, i confessionali preconfezionati messi su in piazza. Dall’altra un pontefice che non fa mistero di non amare le manifestazioni della fede che sfociano in veri e propri show. Le Gmg sono molto cambiate rispetto ai tempi di Giovanni Paolo II: allora si concludevano con il discorso del pontefice davanti alla folla, ora con una veglia di preghiera in silenzio. Al papa tedesco, arrivato oggi a Madrid, piacerà la Fiera delle vocazioni?