Madrid, indignados contro la Chiesa: costa cara la Gmg

MADRID – In queste settimane basta poco per accendere la miccia degli indignados di Spagna: l’argomento “hot” di queste ore è il costo (non proprio trasparente, a loro dire) della Giornata mondiale della Gioventù in corso nella capitale. Un milione di persone in città, megaimpianti per i raduni, maxischermi. Un’iniziativa in sé non proprio economica per un Paese in crisi, ma il ritorno è comunque garantito da quelle stesse presenze (un milione) che alloggeranno, spenderanno e mangeranno in città garantendo quindi dei profitti.

La “pietra dello scandalo” nel giorni dell’arrivo del pontefice, giovedì, è stata però un’altra: l’assistenza sanitaria gratuita ai pellegrini. Con una circolare, la Comunidad di Madrid ha dato ordine ai Centri di salute di non fatturare le visite e le medicazioni ai pellegrini, di non ricevere pagamento contante e nemmeno di registrare i dati del paziente, operazione che prelude al rimborso da parte del sistema sanitario della sua Regione o del suo Paese d’origine. La polemica e le proteste si sono fatte sentire, tanto che le autorità locali hanno dovuto fare una parziale marcia indietro. Ad accendere l’ira degli spagnoli il fatto che nel Paese non c’è ancora (ci sarà dal 2012) la copertura sanitaria gratuita per tutti.

C’è poi la voce trasporto pubblico:  i pellegrini hanno uno sconto dell’80% rispetto all’abbonamento per turisti, mentre i lavoratori del trasporto pubblico faranno una serie di straordinari che costerà circa 60.000 euro. Per mantenere l’ordine pubblico invece la IESE Business School ha quantificato una spesa di 10 milioni di euro. A questo si aggiunge il fatto che le aziende private che hanno deciso di sponsorizzare l’evento godono di un regime fiscale privilegiato, cosa che, secondo le stime degli organizzatori, toglie alle casse statali una cifra tra i 13 e i 16 milioni di euro. I contestatori invece parlano di 25 milioni.

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Elisa D'Alto