A Brighton i primi sono stati Neil Allard e Andrew Wale: ”Siamo sempre più consapevoli – dice Wale – di quanto siamo fortunati a vivere in una parte del mondo relativamente tollerante”. La riforma entrata in vigore ha soprattutto un valore simbolico: le coppie omosessuali già godono degli stessi diritti genitoriali delle coppie eterosessuali: possono ad esempio adottare bambini, ricorrere alla fecondazione assistita o alla maternità surrogata.
”Non volevamo sposarci finché la nostra unione non fosse stata equivalente a quella di mia madre e mio padre”, ha spiegato Teresa Millward, 37 anni, che ha sposato nello Yorkshire la sua compagna da 11 anni. A differenza di quanto è avvenuto in Francia, dove i matrimoni gay hanno creato feroci polemiche, la legge inglese, approvata nel luglio 2013 dal parlamento, non ha suscitato quasi nessuno scalpore nell’opinione pubblica. La maggior parte dei cittadini britannici si dichiara infatti favorevole alla riforma. Un sondaggio della Bbc (sono state interpellate 1.007 persone) pubblicato venerdì mostra però che il 22% degli intervistati rifiuterebbe un invito a un matrimonio gay.