Proprio per questo i giudici del Tar del Lazio, con recente sentenza, hanno deciso che d’ora in avanti basterà qualche esame a Tirana per chiedere il trasferimento. Una bella notizia per i 62mila aspiranti medici che il prossimo 8 aprile non riusciranno ad entrare negli 7 .918 posti disponibili secondo le direttive del Ministero dell’Università e della ricerca per l’anno accademico 2014/2015. Ma il malumore resta, soprattutto per chi in Italia si fa in quattro per passare il test d’ingresso e magari non dispone di 10mila euro l’anno per pagare l’università. Per questo nel dicembre scorso un gruppo di parlamentari di centro destra guidati alla Camera da Vincenzo Garofalo e al Senato da Vincenzo Marinello in due distinte interrogazioni al Ministro dell’Università hanno puntato l’indice sul presunto trattamento di favore riservato all’Ateneo albanese:
«Perché il riconoscimento in Italia della laurea in Medicina rilasciata dall’Università di Tirana ha una procedura semplificata? Che garanzie ha lo Stato italiano sulla formazione dei medici? Come e da chi sono pagati i docenti e quali sono gli oneri per le casse pubbliche italiane?», hanno domandato gli onorevoli.