Giallo sulle mitragliette che hanno colpito “Ariete”, l’Italia fornì motovedette senza armi

L’Italia avrebbe fornito alla Libia motovedette “nude”. Insomma solo imbarcazioni senza armi.  ”Non corrispondono al vero le notizie, circolate in queste ore, secondo le quali le armi utilizzate per il mitragliamento del peschereccio Ariete di Mazara del Vallo sarebbero di origine italiana.

In proposito nessuna notizia da parte dei carabinieri del Ris di Messina c’è stata, ancora, fornita”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Agrigento, Renato Di Natale.

Si configura come un giallo la perizia su quei cinquanta colpi esplosi ai danni del motopesca di Mazara del Vallo. E la Procura di Agrigento vuole vederci chiaro. Anche sentendo i militari che quel giorno erano a bordo dell’imbarcazione.

Secondo una prima ricostruzione degli esperti del Ris sui fori provocati dalla sventagliata che domenica scorsa ha raggiunto il peschereccio “Ariete” a trenta miglia dalla costa di Tripoli, non sarebbero state usate “armi portatili” bensì mitragliette fisse. Quelle, cioè, solitamente installate sulle motovedette.

“Secondo quanto risulta dagli accordi italo-libici, l’Italia avrebbe fornito alla Libia solo le imbarcazioni e non le armi – sostiene la Procura – ma sul punto intendiamo interrogare i sei finanzieri che erano a bordo durante l’attacco all’Ariete”. Per l’episodio, al momento, i magistrati siciliani ipotizzano il reato di tentato omicidio plurimo a carico di ignoti.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore della Repubblica Renato Di Natale e dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, condotta dal sostituto procuratore Luca Sciarretta.

I Ris hanno affermato con certezza che non è possibile stabilire la nazionalità delle armi. Potrebbe anche trattarsi di copie delle armi italiane. Ma è sempre più urgente un chiarimento sui reali contenuti dell’accordo italo-libico.

In seguito il comandante della motovedetta libica che ha sparato domenica scorsa al peschereccio italiano ”è stato sospeso dal servizio e messo sotto interrogazione”.

Lo annuncia una nota del Ministero degli esteri libico riferendo che ”la commissione speciale istituita per indagare sullo spiacevole incidente ha iniziato il suo lavoro”.

”Il comitato generale per le comunicazioni estere e la cooperazione internazionale – si legge nella nota – dichiara che la commissione speciale istituita per indagare sullo spiacevole incidente che riguarda gli spari contro il peschereccio italiano da parte di una motovedetta libica domenica 12 settembre ha iniziato il suo lavoro e che il comandante della motovedetta libica è stato sospeso dal servizio e messo sotto interrogazione”. ”Inoltre – aggiunge il ministero degli esteri di Tripoli – la commissione sopra citata ascoltera’ le parti implicate nell’incidente”.

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