BELGRADO – Nel corso della sua visita di stamane alla tomba della figlia Ana in un cimitero di Belgrado, Ratko Mladic è stato costantemente seguito dai medici. Lo ha detto il viceprocuratore serbo per i crimini di guerra Bruno Vekaric. Citato dalla Beta, Vekaric ha aggiunto che i sanitari sono rimasti in compagnia dell'ex generale sia nei minuti di raccoglimento sulla tomba nel cimitero di Topcider sia al suo ritorno nella cella del Tribunale speciale per i crimini di guerra, dove l'ex generale e' detenuto dal suo arresto a Lazarevo (nordest della Serbia) giovedi' scorso.
''Tutto si e' svolto come previsto e senza alcun problema. Non abbiamo annunciato la visita al cimitero per ragioni di sicurezza e per la forte pressione nell'opinione pubblica'', ha detto Vekaric secondo il quale l'intera operazione di visita al cimitero si e' svolta in poco piu' di 20 minuti. Secondo l'avvocato difensore Milos Saljic, Mladic e' in condizioni di salute molto precarie dal punto di vista sia fisico sia psichico, che non gli consentono di essere trasferito all'Aja e sostenere un processo, Per questo e' stato presentato ricorso contro la sua estradizione.
''Abbiamo mantenuto la parola'', ha affermato Vekaric con riferimento alla promessa fatta a Mladic di consentirgli di visitare la tomba della figlia Ana prima della sua estradizione all'Aja. Il rappresentante della procura ha ribadito che, per ragioni di sicurezza, nessuna informazione o annuncio verra' diffuso sul giorno e l'ora in cui Mladic verra' estradato all'Aja.