BELGRADO – Ratko Mladic, l'ex capo militare dei serbi di Bosnia ricercato da quasi sedici anni con l'accusa di genocidio e crimini contro l'umanita', e' stato arrestato all'alba di stamane in una casa di un suo parente a Lazarevo, un villaggio a una decina di km da Zrenjanin, in Voivodina, 80 km circa a nordest di Belgrado non lontano dal confine con la Romania. L'arresto, hanno riferito i media, e' avvenuto intorno alle 5.30 in una abitazione di via Vuk Karadzic. Si e' trattato di un'azione molto rapida, quasi fulminea, della quale in pochi si sono accorti. I vicini hanno detto che la casa in cui si nascondeva l'ex generale era stata perquisita varie volte in passato, ma che la notizia non era stata resa di dominio pubblico. I vicini di casa, che hanno chiesto l'anonimato, hanno detto che l'azione di polizia non sembrava quella per la cattura di un ricercato cosi' celebre. Gli abitanti di Lazarevo contattati dalla Beta hanno detto di non aver mai visto nel villaggio Ratko Mladic, mentre alcuni hanno aggiunto che non l'avrebbero mai denunciato anche nel caso che l'avessero visto. Alcuni abitanti del villaggio hanno aggredito verbalmente i giornalisti e i cineoperatori giunti sul posto. La casa in cui e' stato arrestato Mladic ha un aspetto modesto, nel cortile vi sono macchine agricole. Secondo i vicini, dopo l'azione di polizia in casa non e' rimasto piu' nessuno. Non si sa chi sia stato fermato insieme all'ex generale serbo-bosniaco Il presidente serbo Boris Tadic, che ha confermato ai giornalisti la cattura di Ratko Mladic, non ha voluto fornire dettagli sulle modalita' dell'operazione di polizia, affermando che tali dettagli li forniranno i servizi di sicurezza.
