Mladic 'ha problemi psichici'

BELGRADO – Lo stato di salute di Ratko
Mladic e' allarmante sopratutto dal punto di vista psichico,
visto che con lui non e' possibile avere una normale
conversazione che abbia un senso logico. Lo ha detto il suo
avvocato difensore Milos Saljic, che oggi ha fatto nuovamente
visita all'ex generale serbo-bosniaco detenuto in una cella del
Tribunale speciale per i crimini di guerra di Belgrado dalla sua
cattura giovedi' scorso a Lazarevo, nel nordest della Serbia.
Secondo il legale, Mladic parla in continuazione del suo
desiderio di andare sulla tomba della figlia Ana (morta suicida
nel 1994, ndr) e dice che, se non gli sara' consentito, e'
determinato ad andare a piedi all'Aja. Ha chiesto perfino che
gli venga portata in cella la salma della figlia – ha aggiunto
preoccupato – l'avvocato, citato dalla Tanjug.
''Cio' dimostra ancora una volta in quale grave stato
psichico si trovi Mladic, cosa questa della quale si e' potuta
convincere anche il presidente del parlamento Slavica
Djukic-Dejanovic, che ieri ha visitato Mladic'', ha detto
Saljic. Djukic-Dejanovic, che e' psichiatra di professione, ieri
si e' recata al Tribunale speciale per sottoporre a visita
medica Mladic. Era stato lo stesso ex generale a chiedere un suo
consulto. Alla sua uscita non ha voluto fornire alcun
particolare sullo stato di salute di Ratko Mladic, appellandosi
al segreto medico.
L'avvocato ha ricordato che Mladic e' stato vittima di tre
ictus cerebrali, e ha espresso seri timori per il suo stato di
salute, ricordando che nel carcere del Tribunale penale dell'Aja
(Tpi) sono morti finora cinque detenuti (fra loro Slobodan
Milosevic, ndr).
Mladic e' in attesa di essere estradato al Tpi dopo il parere
positivo dei giudici di Belgrado, che lo hanno ritenuto idoneo
ad affrontare il viaggio e il successivo processo. Secondo il
vicepresidente del Tpi l'estradizione potrebbe avvenire gia' tra
lunedi' e martedi'. Domani la difesa presentera' ricorso, e se
verra' respinto, come tutto lascia prevedere, Mladic potrebbe
subito lasciare Belgrado

Published by
Alberto Francavilla