Mladic si dichiara malato ma veste i panni dell'eroe

L'AJA, 3 GIU – Chi si aspettava di vederlo molto smagrito, pallido e visibilmente malato, e' rimasto sorpreso: Ratko Mladic, l'ex generale serbo bosniaco di 69 anni, comparso oggi davanti alla giustizia internazionale dopo 16 anni di fuga, e' apparso in discreta forma fisica, certo dimagrito e invecchiato, ma lucido e determinato.

E' entrato in aula con un berretto grigio da soldato, o da giocatore di pallacanestro, riservando ai giudici l'accenno di un saluto militare. ''Sono il generale Ratko Mladic'', ha scandito piu' volte, come se bastasse ripetere il suo nome per esigere rispetto e considerazione.

Ha usato il gesto del 'time out', come in una partita di basket, per chiedere al giudice Alphons Orie, di sospendere la seduta pubblica per discutere privatamente dei suoi problemi di salute. Ad Orie, ha anche dedicato due applausi, quando il magistrato gli ha detto che era sua facolta' pretendere una sessione privata. Durante i dieci minuti in cui si sono interrotte le comunicazioni con l'esterno, Mladic ha mostrato ai tre giudici del collegio che puo' toccare con il pollice della mano destra – quella piu' colpita dall'ischemia – tutte le altre dita.

Durante l'udienza, l'ex ufficiale ha usato molto le due grandi mani: per indicare, applaudire, salutare. E anche la testa: per annuire ma soprattutto per negare ed esprimere contrarieta'. Ha contestato la data di nascita che risulta sulle carte del Tribunale ed ha liquidato con poche parole l'avvocato difensore, nominato in via provvisoria dal Tpi: ''Io non lo conosco. Viene dalla Serbia?'', ha chiesto provocatoriamente.

Ha cominciato l'udienza dichiarando di essere un uomo ''estremamente malato'', l'ha terminata facendo un comizio con il tono imperativo di chi non ha smesso di dare ordini. ''Non ho paura di nessun giornalista'', ha detto, sfidando con lo sguardo le decine di cronisti seduti sugli spalti, divisi da lui solo da un vetro. ''Ho agito per difendere il mio popolo e la mia terra'', ha reclamato, respingendo come ''odiose'' e ''mostruose'' le accuse del Tpi.

Insomma, ha vestito con facilita' i panni dell'eroe nazionale serbo. Permettendosi anche di chiedere alle guardie di non aiutarlo a camminare, come fosse un uomo cieco. ''Io sono il generale Ratko Mladic'', ha ripetuto, per chi non lo avesse ancora capito.

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