La Commissione europea sta monitorando con attenzione la situazione della mozzarella blu e la produzione dell’azienda ‘Milck Wercjager’ in Germania non potrà riprendere ”fino a quando non sara’ eliminata la fonte di contaminazione”. E’ quanto ha reso noto venerdì lo stesso esecutivo europeo dopo la riunione degli esperti degli Stati membri Ue. Le autorità tedesche per la sicurezza alimentare hanno informato i loro partner europei e la Commissione sui controlli eseguiti e sulle misure correttive prese.
Lunedì scorso la Commissione aveva già reso noto l’invio di una lettera alle autorità tedesche perché garantissero che nessun alimento lattiero-caseario dell’azienda ‘Milck Wercjager’, che ha prodotto le mozzarelle contaminate dal batterio Pseudomonas fluorescens, fosse messo sul mercato. La decisione era stata presa dopo una missione in Baviera degli ispettori europei inviati dall’Ufficio alimentare e veterinario della Commissione Ue, che ha sede in Irlanda, proprio con l’ obiettivo di ricercare le cause della contaminazione presso la sede della società che ha prodotto la mozzarella sotto indagine.
Gli esperti europei per l’alimentazione alimentare si riuniranno nuovamente a Bruxelles il 12 luglio, e in quell’occasione gli uffici del commissario europeo alla sanità John Dalli, o la delegazione tedesca, faranno quasi certamente il punto sull’evoluzione della vicenda della mozzarella blu. Di certo, al momento si sa ”che è stata evidenziata la mancata informazione delle autorità competenti da parte dell’impresa quando la contaminazione è stata individuata”.
Allo stabilimento bavarese, che ha già adottato delle misure correttive, l’Ue invia quindi due messaggi. In primo luogo, ”che solo quando le autorità competenti forniranno garanzie complete che la fonte di contaminazione sarà stata eliminata, e la qualità batteriologica dei prodotti sarà ristabilita, la produzione di prodotti lattiero-caseari, tra cui la mozzarella, potrà riprendere”. Il secondo, che la Commissione europea non intende abbassare la guardia sul fronte della sicurezza degli alimenti.
Sono state le autorità sanitarie italiane a lanciare per prime l’allarme sulla mozzarella alterata, notificandolo il 9 giugno scorso alla Commissione europea e agli Stati membri tramite il sistema Ue d’allarta rapido per alimenti ed mangimi: una specie di telefono rosso che collega 24 ore su 24 le singole capitali Ue a Bruxelles. La mozzarella blu è stata individuata in numerosi paesi Ue, oltre che in Russia e Bielorussia. Il prodotto alterato è stato ritirato dai mercati.
Ma la società tedesca sotto accusa non ha mai fermato la propria produzione e non intende farlo perché’ finora nessuna autorità europea ha imposto alcun divieto in questo senso. Lo ha detto oggi il proprietario del caseificio bavarese, Hermann Jaeger. L’imprenditore ha inoltre ”garantito” la ”sicurezza” della mozzarella prodotta dalla Milchwerk Jaeger, sottolineando che la qualità del prodotto é stata ”verificata e confermata”, anche dalla Commissione europea e dalle autorità competenti della Baviera.
”Noi certamente continueremo a produrre e, nonostante forti resistenze da parte di alcune autorità italiane, cercheremo di consegnare i nostri prodotti caseari in Italia”, ha proseguito. Hermann Jaeger ha inoltre precisato che ”la nostra mozzarella è un prodotto fresco che viene prodotto senza conservanti”, spiegando che la ”pigmentazione blu accertata in un esiguo numero di casi aveva origine fuori dalla sfera d’influenza della società, poiché probabilmente il consumatore non ha consumato la mozzarella immediatamente dopo avere aperto la confezione”.
”La sicurezza della mozzarella è garantita – ha concluso Jaeger – e attraverso analisi è stata verificata e confermata dalle autorità, anche da parte della Commissione europea e del ministero regionale bavarese per la Tutela dei consumatori”.