Con l’avvicinarsi del Natale, la preghiera digitale parte alla conquista dei fedeli francesi, a cui vengono offerti sempre più strumenti per pregare sul telefonino. Le applicazione originali per smartphone a tema religioso si moltiplicano infatti Oltralpe: si può pregare in metropolitana, accendere un cero virtuale on-line o individuare la chiesa più vicina come su un Gps.
Per promuovere le offerte, la Caritas francese dà agli utenti la possibilità di accendere ceri virtuali sul proprio telefonino. Una volta scaricata l’applicazione dal sito internet del ‘Secours catholique’, basta sfiorare il proprio smartphone per veder comparire sul monitor la fiamma di una candela. I fedeli possono quindi scegliere di inviare in rete una preghiera o manifestare la propria solidarietà nei confronti di una buona causa dell’associazione o fare un’offerta.
Sulla scia di iBreviary, il breviario digitale disponibile anche su iPad, uscito in lingua francese in ritardo rispetto alle versioni inglese ed italiana, la rivista ‘Prions en Eglise’ mette a disposizione i testi della messa che si possono consultare anche nel trasporto pubblico o in taxi.
L’applicazione del mensile spirituale Magnificat (disponibile in inglese, francese e spagnolo), disponibile dallo scorso marzo per iPhone, permette di scaricare la preghiera quotidiana. L’iniziativa punta a conquistare i trentenni cattolici adepti delle nuove tecnologie ed inseparabili dal proprio smartphone. Secondo la responsabile della comunicazione della rivista, Fleur Nabert, intervistata dal quotidiano Le Figaro, l’idea funziona: il 50% degli utenti apre l’applicazione più di nove volte al giorno.
Le proposte sono infinite. ‘Eglise info’, il sito di riferimento della Chiesa cattolica, è disponibile da alcuni mesi anche su smartphone. Il 2% dei 10.000 visitatori quotidiani del sito vi accedono tramite telefonino. Nato lo scorso novembre con il benestare della Conferenza dei vescovi di Francia, il sito ‘Messe info’ permette di individuare su una cartina stradale la chiesa più vicina e conoscere gli orari delle funzioni. ”E’ difficile conoscere il numero di persone” che ricorrono a questi nuovi strumenti, dice al Figaro Jacques Carton, membro del consiglio per la comunicazione della Conferenza dei vescovi di Francia. ”Bisogna però ricordare – taglia corto Carton – che questi strumenti sono un bonus e non devono in alcun modo sostituirsi alla comunità”.
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