Nick Clegg e il suo stile incantano la Gran Bretagna. Il leader dei Liberal-Democratici è il vero trionfatore del dibattito preelettorale con il premier Gordon Brown e il leader Tory David Cameron. Un sondaggio rileva addirittura un sorpasso dei Lib-Dem sui Laburisti quale seconda forza politica del paese.
Per lui essere finito in TV, in condizione di parità rispetto a Cameron e Brown, è stato un passo fondamentale per rompere gli schemi della ‘vecchia politica’ britannica.
«È onesto ammettere che c’é un po’ di nervosismo», ha confidato un alto papavero dei Tory al Guardian. «Ora bisogna aspettare qualche giorno per vedere se i sondaggi istantanei hanno avuto ragione. Ma nel caso in cui i Lib-Dem fossero riusciti per davvero a ottenere un vantaggio permanente, si ritroverebbero ago della bilancia e sarebbero in grado d’imporre riforme istituzionali».
«Se poi i Lib-Dem dovessero sorpassare i laburisti – ha concluso la fonte – allora solo il cielo sa cosa può accadere».
Quella sulle riforme è una considerazione fino a poco tempo fa ritenuta impensabile ma che è diventata plausibile grazie ad un sondaggio Sun/YouGov che attribuisce al Labour un 28% dei consensi, due punti in meno del 30% dei Lib-Dem (forza principale si confermano i Conservatori, col 33%).
Il fattore Clegg, insomma, i Conservatori proprio non l’avevano considerato. Tanto che un altro alto funzionario dei Tory si è lasciato scappare, nella sala stampa allestita ieri negli studi di ITV di Manchester, una confessione illuminante: «Non siamo ancora riusciti a capire come fare per gestire Nick Clegg». Il leader dei Lib-Dem, dal canto suo, è raggiante.
«Questo è solo l’inizio», ha detto stamani ai suoi sostenitori. L’effetto Clegg, stando ai sondaggi, in effetti c’è stato eccome. I Liberal-Democratici – rivela un’altra indagine, condotta da ComRes per ITV – nelle ultime ore hanno infatti guadagnato 3 punti percentuali rispetto alle intenzioni di voto nazionali salendo così al 24% dei favori. I Conservatori vengono dati invece al 35% mentre il New Labour fa segnare il 28%, in calo di 1 per cento.