
OSLO – Anders Behring Breivik, il norvegese arrestato per la strage di Utoya, ha ammesso di essere stato l’autore anche del’attentato a Oslo oltre che nell’isola dove si teneva il campo estivo dei giovani laburisti. Nonostante questo Breivik si è definito ”non colpevole” nel corso dell’udienza preliminare, aggiungendo che esistono altre due cellule coinvolte nelle stragi di Oslo.
A dispetto della sua rigida morale sessuale, che lo portava a stigmatizzare i comportamenti sessuali altrui e i ‘numerosi partner’ avuti dalla madre e dalla sorella, Breivik progettava di ”festeggiare” la sua imminente operazione ”di martirio” con una bottiglia francese di Chateau Kirwan del 1979 e due ”prostitute di alto bordo”.
A spulciare nelle 1.500 pagine del memoriale messo in rete dall’attentatore prima della sua ”missione”, si scoprono dettagli che aggiungono del grottesco all’orrore della vicenda. ”La mia interpretazione dell’essere un ‘perfetto cavaliere’ – scriveva Breivik – non include e non dovrebbe includere il celibato, anche se alcuni dei miei pari, cavalieri templari, non sarebbero d’accordo con me su questo punto”.
Breivik racconta anche delle pressioni che riceveva da amici e familiari per il fatto di essere ”l’unico ancora single”. ”Gli ho detto che inizierò di nuovo a uscire con ragazze da agosto – scriveva -, credo che sia il modo più facile per evitare la pressione sociale”.
Il tribunale ha stabilito per Breivik otto settimane di carcerazione preventiva, di cui quattro in isolamento totale, senza nessun contatto con l’esterno: Breivik rimarrà in isolamento totale fino al 22 agosto. In quelle quattro settimane non potrà avere alcun contatto con l’esterno, non potrà vedere o sentire radio e tv, ricevere visite o lettere, tranne il suo avvocato. Le otto settimane di carcerazione preventiva termineranno il 26 settembre.
