La notizia è riportata dal quotidiano locale Dauphine Libere, che aggiunge come la Bompard non abbia nemmeno delegato qualcun altro al suo posto: sarebbe stato un modo per aggirare l’ostacolo, ha detto la sindaco. E ha spiegato: ”Non mi oppongo alle persone ma alla legge” sui matrimoni gay.
Amadine e Angelique non sono quindi riuscite a convolare a nozze. E mentre il sindaco si è lamentato delle ”sanzioni sproporzionate e illegittime” previste per i sindaci che, come lei, dicono di no ”per ragioni di coscienza”, loro hanno assicurato che non rinunceranno a unirsi in matrimonio. “Faremo ricorso al prefetto”, hanno detto.