Volevano assassinare il Papa a Londra: arrestati sei islamici

Volevano assassinare il Papa: un brivido di orrore ha turbato la visita di Benedetto XVI in Gran Bretagna. Sei musulmani del Nord Africa sono stati arrestati nella giornata di venerdì a Londra perchè sospettati di preparare un attentato contro la vita del Pontefice. Cinque netturbini sono finiti all’alba in una retata di agenti dell’antiterrorismo armati a Chiltern Street, un sesto uomo è stato arrestato a metà giornata.

I netturbini dovevano prendere servizio nell’area di Westminster dove il Papa ha passato il pomeriggio: un appuntamento ad alta concentrazione di vip con i leader della civiltà civile tra cui quattro ex primi ministri: Margaret Thatcher, John Major, Tony Blair e Gordon Brown. Di qui l’ordine di Scotland Yard: agire subito.

La polizia era entrata in possesso durante la notte di informazioni ”gravi” che la vita del Papa era forse in pericolo, troppo importanti per essere passate sotto silenzio. E anche se per tutta la giornata Scotland Yard si è sforzata di dire che non è chiaro quanto fosse affidabile la soffiata, l’allarme è scattato subito anche alla luce dell’oltre un milione di sterline investito per la sicurezza del Pontefice.

L’entourage papale e lo stesso Benedetto XVI sono stati avvertiti mentre il Papa parlava agli studenti di un liceo cattolico di Twickenham. L’annuncio al pubblico, per una curiosa coincidenza, è arrivato durante l’incontro del capo della Chiesa Cattolica con i leader delle altre religioni tra cui il rappresentante musulmano Khaled Hazzam. Un appuntamento che aveva già acquisito una valenza speciale alla luce delle polemiche sul rogo del Corano, annunciato e poi revocato l’11 settembre da un pastore evangelico fondamentalista della Florida.

”Il Papa è tranquillo, non è necessario cambiare il programma papale. Siamo pienamente fiduciosi nella polizia”, ha detto il portavoce vaticano Padre Federico Lombardi ai giornalisti e in tv. ”Le autorità britanniche sono convinte che in piani di sicurezza sono adeguati”, ha rassicurato Scotland Yard. ”Pubblico e Papa sono al sicuro”, ha fatto eco la Conferenza Episcopale britannica.

Il livello di allerta anti-terrorismo in Gran Bretagna, che è già ”serio”, non è stato ulteriormente alzato a dispetto dell’ammonimento lanciato in quelle stesse ore dal capo dell’MI5, l’agenzia di intelligence del Regno Unito, Jonathan Evans, che ”è solo questione di tempo” per un nuovo attentato. L’azione della polizia è arrivata dopo una rapida serie di inchieste preliminari sul passato dei netturbini. Sono state avviate perquisizioni sia nelle abitazioni degli arrestati alla periferia nord e est di Londra e nel deposito dell’impresa di pulizia Veolia su Chiltern Sreet senza che venissero in luce armi o materiali per la fabbricazione di bombe. Nessuno degli arrestati era cittadino britannico ma il complotto, secondo la polizia, non aveva ricevuto aiuti dall’estero.

In base al Terrorism Act del 2000 possono esser tenuti in stato di custodia cautelare per un massimo di 28 giorni. Preoccupazioni sulla sicurezza del papa non sono una novità da quando nel 1981 il turco Ali Agca tentò di uccidere Giovanni Paolo Secondo in Piazza san Pietro. Da allora il Papa viaggia con la scorta, protetto dall vetro anti-proiettile della Papamobile. Per attraversare Londra, Benedetto era accompagnato da una decina di motociclisti e seguito da una ambulanza anche se stamattina, quando ancora non era stato informato degli arresti, il Papa è uscito in strada per un bagno di folla con gli scolari delle scuole cattoliche.

In aprile due studenti marocchini a Perugia erano stati deportati dall’Italia e sospettati di un complotto per assassinare il Papa rafforzando il sospetto che affiliati di al Qaida in Nord Africa cercano potenziali reclute in Italia e finanziamenti per attacchi in Europa. La Gran Bretagna sta riesaminando le minacce alla sua sicurezza interna, aveva detto ieri il capo dell’MI5: il Regno Unito è stato spesso in allarme per terrorismo dal luglio 2005 quando quattro kamikaze uccisero 52 persone in attentati alla rete di trasporti di Londra ma mai come ora i servizi segreti si trovano di fronte a minacce che provengono da troppi fronti. Non ci sono indicazioni che le parole di Evans fossero collegate alle minacce al Papa.

Published by
Alessandro Avico