La Crociata della Chiesa prosegue divisa tra la crisi delle vocazioni e la scelta degli uomini, persino nella loro destinazione di apostolato. E come un boomerang arriva il «rapporto Ryan», il documento che prova come per decenni siano stati perpetrati abusi 2.500 bambini delle scuole cattoliche tra il 1940 e il 1980 da parte di esponenti del clero in Irlanda e come questi siano stati passati sotto silenzio da parte dei responsabili ecclesiastici che avrebbero dovuto denunciare e tutelare.
Il Papa non ha scelta e, dopo il vertice in Vaticano con il presidente della Conferenza episcopale irlandese e l’arcivescovo di Dublino, rivolge parole forti e dure ai vertici della chiesa irlandese, esprime «rabbia e vergogna» e promette che «i responsabili pagheranno».
«La Santa Sede prende molto sul serio le questioni sollevate dal “rapporto Ryan”, incluse quelle che concernono i pastori delle Chiese locali che hanno in ultima istanza la responsabilità della cura pastorale dei bambini» si legge nel comunicato emesso della sala stampa vaticana.
Un testo, precisa padre Lombardi, che «il Pontefice ha letto e approvato». Benedetto XVI, aggiunge Lombardi, «intende indirizzare una lettera pastorale ai fedeli dell’Irlanda nella quale darà chiare indicazioni circa le iniziative che saranno prese per rispondere alla situazione. In tal modo il Papa intende dare delle indicazioni concrete e non solo esprimere il rammarico, per dare una risposta a una situazione drammatica. Inoltre, data l’urgenza del problema, pure se non esiste ancora una data per la pubblicazione del documento, i tempi non saranno lunghi».
Il Papa, viene spiegato, è «sconvolto e angosciato, condivide la rabbia, il senso di tradimento e la vergogna provate da così tanti fedeli cattolici irlandesi» e la Chiesa continuerà a seguire questa «grave questione con la massima attenzione».
Secondo il rapporto, infatti, la Chiesa cattolica irlandese avrebbe cercato di coprire una serie di abusi sessuali su minori commessi da sacerdoti e il ministro Martin aveva detto di essere rimasto deluso dal «silenzio» del Vaticano. Il giorno successivo il sinodo dei vescovi irlandesi ha chiesto pubblicamente scusa, anche per il tentato insabbiamento dello scandalo messo in atto dai vertici ecclesiastici a Dublino.
Il rapporto della Child Abuse Commission è stato redatto al termine di una vasta indagine sugli istituti gestiti da religiosi, in cui sono state intervistate migliaia di vittime di abusi. Vengono raccontati fatti di un arco di tempo di circa 50 anni, dal 1930 agli anni ’80. Sono raccolte le testimonianza di circa 2.500 vittime e prese in esame oltre cento istituzioni gestite da religiosi. In particolare, nelle istituzioni pubbliche per soli ragazzi gestite da ordini religiosi cattolici, le violenze erano «endemiche», secondo quanto dichiarato dal giudice che ha coordinato il rapporto, Sean Ryan.
La commissione fu creata nel 2000 dal premier Bertie Ahern dopo che un documentario tv fece emergere la lunga storia delle violenze sui minori nelle istituzioni gestite da ordini religiosi. Si parla di pestaggi, violenze sessuali di ogni genere, umiliazioni, copertura e protezione reciproche da parte dei responsabili delle violenze.