Attrice inglese accusa Polanski di averla violentata quando aveva 16 anni

Charlotte Lewis

Roman Polanski è stato accusato da un’altra donna di violenza sessuale. L’attrice inglese Charlotte Lewis, che recitò nel film Pirates di Polanski nel 1986, ha riferito che il regista abusò di lei nel 1982 a Parigi, quando aveva solo 16 anni.

L’avvocato Gloria Allred, rappresentante della vittima, in una conferenza stampa ha affermato di aver depositato al tribunale di Los Angeles prove evidenti della violenza sessuale. “Ho deciso di rivelare il mio segreto perché so che Polanski vuole tornare in America – ha detto la Lewis -. Anche se sono passati molti anni è giusto che paghi per i crimini che ha commesso”.

Il regista è ancora agli arresti domiciliari in Svizzera per l’accusa di stupro rivoltagli da Samantha Geimer e relativa a un caso del 1977. “Non posso dire se sono coinvolte delle droghe e se l’accusa è di stupro – ha detto l’avvocato Allred – ma è stato un avvenimento drammatico che ha cambiato per sempre la vita della mia assistita”.

La Lewis sostiene che “Polanski sapeva che avevo soltanto 16 anni quando ci siamo incontrati e mi ha costretta (ad avere contatti sessuali con lui) nel suo appartamento parigino. Voglio soltanto che giustizia sia fatta”. Nella denuncia la parola stupro non viene mai utilizzata e la legale della donna  ha chiesto alla stampa di non andrare oltre “i termini impiegati” dalla presunta nuova vittima del regista.

In una dichiarazione diffusa a Los Angeles, i legali americani di Polanski sostengono di non avere “nessuna informazione sulle dichiarazioni fatte durante la conferenza stampa di Gloria Allred”.

Jean-Luc Godard, Agnes Varda, Bertrand Tavernier: sono i primi firmatari, qui tra i cineasti invitati al 63/mo festival di Cannes che si apre sabasto con il kolossal Robin Hood di Ridley Scott di una petizione in favore di Roman Polanski agli arresti domiciliari nel suo chalet in Svizzera.

E poi la firmano Mathieu Amalric, Xavier Beauvois, Agnés Varda, Bertrand Tavernier, Olivier Assayas, Jean-Stéphane Bron, Patricio Guzman, Jean Paul Civeyrac, Katell Quillévéré e il romeno Cristi Puiu. Una petizione, spiegano i registi, rivolta alle autorità elvetiche affinché “non credano alle affermazioni di Schwarzenegger e dei suoi procuratori”.

Pubblicata sul sito internet della rivista di Bernard-Henry Levy “La regle du Jeu”, la petizione vuole essere “una reazione al testo apparso domenica scorsa sul sito della rivista, nel quale lo stesso Polanski apportava chiarimenti giuridici nuovi in merito alla domanda di estradizione che lo riguarda”.

Nella petizione i cineasti sottolineano che “la domanda di estradizione di Polansky formulata dagli Stati Uniti si basa su una menzogna”. I colleghi di Roman Polanski, ritengono l’autore del Pianista “un grande assente del festival di Cannes”. Il ministro della Cultura francese, Frederic Mitterrand, atteso stasera a Cannes per l’apertura del festival ha fatto sapere da Parigi di non aver firmato la petizione per il suo ruolo di ministro, ma di essere “preoccupato per la salute” del regista, che ha 76 anni

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lgermini