
SOFIA – La polizia bulgara alla frontiera ha sparato contro un gruppo di migranti che cercava di attraversare il confine con la Turchia. Il migrante, afghano, è stato ucciso mentre cercava di entrare in Bulgaria dalla Turchia. “Faceva parte di un gruppo di profughi ed è stato ferito da un colpo sparato da un’arma da fuoco.
E’ morto mentre veniva trasportato in ospedale”, ha riferito una portavoce del ministero dell’Interno bulgaro. L’incidente è avvenuto nell’area di Sredets, città nella Bulgaria sudorientale.
“Era armato”. Il gruppo di migranti intercettato dalla polizia, ha precisato, era composto da 54 persone, tutti uomini in buone condizioni fisiche, di età tra i 20 e i 30 anni. Ad avviso di Kostov i migranti si sarebbero comportati in maniera aggressiva e non avrebbero ubbidito agli ordini della pattuglia di tornare indietro. Gli agenti avrebbero sparato in aria, ma uno dei proiettili avrebbe colpito di rimbalzo accidentalmente alla testa uno degli afghani.
Si è trattato del primo incidente grave in Bulgaria, Stato non-Schengen. Il primo ministro Boyko Borisov è stato costretto a lasciare il vertice Ue a Bruxelles ed è rientrato in patria.
Secondo Sky News, il primo ministro bulgaro ha informato Tusk della sparatoria e quindi ha lasciato la riunione del Consiglio europeo a Bruxelles. E’ la prima volta nell’attuale emergenza profughi in Europa che vengono esplosi colpi di arma da fuoco contro persone che cercano di attraversare un confine.