Protesi pericolose, a rischio anche quelle maschili: testicoli e pettorali

PARIGI, 5 GEN – Il marchio 'Pip', finito sotto inchiesta per le protesi mammarie, fabbricava impianti anche destinati agli uomini: e' l'ultima rivelazione del clamoroso caso delle protesi difettose esploso in Francia e poi dilagato all'estero. Secondo il ministro francese della Sanita', Xavier Bertrand, ''il semplice marchio UE sui dispositivi medici non basta piu''', e' necessario che il regolamento in materia venga reso piu' rigido a livello europeo ''perche' – ha spiegato – a differenza dei farmaci, non esiste un'autorizzazione per la commercializzazione dei dispositivi medici'', settore in cui rientrano le protesi, ma anche i pacemaker e i respiratori artificiali. Nuove rivelazioni sulla Pip sono emerse oggi sulla stampa francese.

Il quotidiano Le Parisien ha reso noto che la societa', messa in liquidazione nel 2010, produceva anche protesi destinate agli uomini di testicoli in silicone e finti pettorali. Secondo il giornale, che ha raccolto le testimonianze di ex dipendenti della Pip, queste protesi sarebbero state commercializzate soprattutto all'estero. Intanto un'inchiesta del quotidiano Le Figaro rivela che il 20% delle protesi attualmente in circolazione, non solo mammarie o legate alla chirurgia estetica, non e' sottoposto a test clinici. Quanto alla Pip, Le Figaro rendo noto anche che la societa' di Jean-Claude Mas riforniva con le sue protesi mammarie difettose diversi centri medici di ricerca contro il cancro e questo fino al 2010. Anche i noti Institut Gustave-Roussy e Institut Curie, scrive Le Figaro, utilizzavano protesi Pip per ricostruire il seno a donne che avevano subito asportazioni in seguito ad un cancro.

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Elisa D'Alto