Quelle radiazioni pericolose vicino all’Italia? Vengono dall’Ungheria

(Lapresse)

ROMA – Arrivano dall’Ungheria le radiazioni misteriose vicine all’Italia. L’annuncio è arrivato direttamente dall’Istituto ungherese per la Ricerca sugli isotopi: il laboratorio a Budapest sarebbe la fonte di quell’aumento anomalo di emissioni di iodio 131.

Secondo il direttore della struttura però non sarebbero le stesse rilevate in Francia. L’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA) avrebbe confermato le responsabilità del laboratorio ungherese ma senza fornire alcun piano sanitario.

Che pericolo c’è dunque? Chi gestisce la struttura sostiene che i livelli sono bassi e quindi non supererebbero la soglia tollerata di iodio radioattivo.  Da giorni si rincorrono notizie diverse e spuntano Paesi coinvolti.

Secondo l’Eurdep (Piattaforma europea di scambio dati radiologici) lo iodio-131 è trovato in Slovenia e Croazia: a Zagabria, Lubiana, Krsko, e al confine tra Croazia, Ungheria e Serbia. “Misteriose tracce di iodio, imputabili a delle fughe radioattive provenienti da un Paese straniero ancora ignoto, sono state riscontrate nell’atmosfera della Francia, senza tuttavia presentare rischi sanitari”, ha detto l’Istituto francese per la radioprotezione e la sicurezza nucleare (Irsn).

“L’origine e la data di queste fughe di iodio sono ad oggi sconosciute, ma non avrebbero alcun legame con l’incidente di Fukushima, in Giappone”, ha aggiunto ancora l’Irsn. I rischi sanitari dunque per ora sono esclusi, ma non è detto che la situazione resti uguale: “Se la presenza di iodio 131 in aria è molto rara e a questo livello del territorio nazionale, i livelli di concentrazione osservati non fanno pensare ad alcun rischio per la salute”.

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