Una svolta a destra inaspettata quella della Repubblica Ceca, tanto da costringere alle dimissioni l’ex premier uscente, alla guida dei socialdemocratici.
Il leader del partito Cssd, Jiri Paroubek, ha infatti annunciato le sue dimissioni. Il suo partito, benché risultato primo alle elezioni, non ha i numeri per formare una coalizione di governo, la cui responsabilità andrà con ogni probabilità al centrodestra.
Parlando a una conferenza stampa in diretta tv, Paroubek (57 anni), ha annunciato: “mi dimetto dalla guida del partito, e cederò il posto fra sette, dieci giorni”.
Il partito dei conservatori non è quindi il più votato, ma a contare è la coalizione, e quella di centrodestra ha superato di misura il centrosinistra, arrivando così al potere, contro tutti i pronostici della vigilia.
Una vittoria alla destra, nonostante i socialdemocratici siano il primo partito, con il 22,1% delle preferenze. Ma i numeri non sono dalla loro parte, perchè l’alleanza dei comunisti, all’11,3%, non garantisce la maggioranza in Parlamento.
Secondo i primi risultati il principale partito di destra, i Civici democratici, ha preso il 20,2%, mentre i conservatori di TOP09 sono al 16,6%, e i centristi di Affari pubblici al 10,9%. Gli altri centristi, i Cristiano democratici, hanno ottenuto il 4,4%. La coalizione arriva così al 52,1%.
Nei giorni prima del voto a spaventare i Cechi era stata la possibilità, moto concreta, che in caso di vittoria il centrosinistra potesse allearsi con il Partito comunista.Una possibilità vista con timore in un Paese che per decenni è stato un satellite del regime sovietico.
Il Partito Comunista (Kcsm) è infatti rimasto politicamente ancorato ai tempi dell’Unione sovietica e sarebbe potuto tornare al potere, come “ago della bilancia” nella coalizione di centro sinistra. Una possibilità temuta soprattutto dai giovani: per questo è stato fondato anche un gruppo, divenuto popolare su You Tube, che si chiama “Convinci la nonna”, con il compito di dissuadere i più anziani a votare a sinistra.