PRAGA, 22 GIU – Alcune centinaia di persone tra librai, editori, scrittori, insegnanti e lettori hanno protestato oggi nel centro di Praga contro l'aumento dell'Iva sui prodotti editoriali. Al motto di 'No a tasse su lettura e informazione' i dimostranti hanno condannato la decisione del governo di centrodestra di aumentare l'Iva sull'editoria dall'attuale 10% al 14,5% nel 2012 per arrivare al 17,5 % nel 2013.
''Questo atto vuol dire morte lenta per il settore libro'', protestano gli editori secondo i quali la Repubblica ceca segue la strada opposta alla maggior parte dei paesi europei, dove l'Iva sui libri e' molto piu' bassa (Lussemburgo 3%, Italia e Spagna 4%, Ungheria, Cipro, Malta, Polonia 5%), e che si colloca tra i paesi come Bulgaria, Albania, Ucraina e Bielorussia, dove lIva e del 20%. Contro l'aumento e' stata avviata anche una petizione firmata da marzo da circa 150 mila persone, fra cui anche l'ex presidente dissidente e drammaturgo Vaclav Havel.
Secondo gli editori l'aumento portera' al fallimento di meta' case editrici, a un calo progressivo dei titoli di qualita' sul mercato ceco, al rischio che i giovani perdano l'abitudine di leggere, e a quello di un istupidimento dei cechi, per i quali la lettura era in passato una fuga dalla realta' comunista. Stando alle statistiche, il 46% dei cechi compra almeno un libro l'anno e ogni ceco legge in media 17 libri l'anno. Il 38% almeno una volta l'anno prende libri in prestito in una biblioteca pubblica.