Romania, scoperta una fossa comune con i resti di ebrei uccisi nella Seconda Guerra

Una fossa comune con i resti di ebrei uccisi dall’esercito rumeno durante la Seconda Guerra Mondiale è stata scoperta in una foresta del nord-est della Romania. Lo ha annunciato oggi l’Istituto nazionale Elie Wiesel a Bucarest.

”Finora abbiamo trovato sedici corpi, ma si tratta di una cifra provvisoria perché questa fossa è molto profonda e finora abbiamo scavato in superficie”, ha dichiarato Adrian Cioflanca, il ricercatore che ha fatto la scoperta.

Secondo l’Istituto, la fossa comune situata nella foresta di Vulturi potrebbe contenere fino a un centinaio di corpi di ebrei uccisi durante l’Olocausto.

”In base alle testimonianze raccolte sul posto e alle prime analisi – ha spiegato il direttore dell’Istituto Wiesel, Alexandru Florian – possiamo concludere che si tratta di civili ebrei uccisi” durante i massacri del 1941. Uno dei resti riesumati sarebbero di un bambino. Sono stati trovati anche tacchi di scarpe femminili.

Più di 8.000 ebrei sono stati uccisi nel 1941 durante i pogrom nella città di Iasi (nord-est) e nei suoi dintorni. Molti sono sepolti in tombe comuni soprattutto a Targu Frumos. La Romania ha a lungo negato la sua partecipazione all’Olocausto fino al rapporto di una commissione internazionale di storicu guidata dal premio Nobel per la pace Elie Wiesel, anch’egli ebreo d’origine romena.

Nel 2006 il presidente Traian Basescu aveva fatto un appello ai suoi compatrioti perché si decidessero ad affrontare questa oscura pagina della loro storia. Le ricerche della fossa di cui è stato annunciato oggi il ritrovamento erano cominciate dopo che alcuni sopravvissuti si sono decisi a parlare e a indicare la zona del massacro.

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Maria Elena Perrero