BUCAREST, 20 GEN – Per l'ottavo giorno consecutivo, i romeni sono scesi in piazza oggi a Bucarest per chiedere le dimissioni del governo e del presidente Traian Basescu, ritenuti i primi responsabili della profonda crisi economica e sociale del paese e del brusco deterioramento delle condizioni di vita della popolazione.
In prima fila nella capitale si sono visti gli insegnanti, che hanno dapprima picchettato il ministero dell'Istruzione, chiedendo a gran voce le dimissioni del ministro Funeriu, dirigendosi poi verso Piazza dell'Universita', dove si sono uniti al corteo di protesta che, come avvenuto nei giorni scorsi, ha visto crescere col passare delle ore il numero dei manifestanti. Alle 12 un solo giovane era in piazza a protestare, avvolto nella bandiera blu-giallo-rossa della Romania, nel primo pomeriggio i dimostranti erano alcune centinaia, e il loro numero e' cresciuto ulteriormente man mano che la gente concludeva la giornata lavorativa.
Finora la manifestazione si e' svolta pacificamente e senza incidenti, ma si teme – come avvenuto ieri e nei giorni precedenti – che gruppi di teppisti e facinorosi, infiltrati regolarmente da bande della tifoseria violenta del calcio della capitale romena, possano entrare in azione nella tarda serata. Gli ultra' del resto, con un comunicato, hanno fatto sapere che alle proteste di oggi ci saranno anche loro.
Ieri circa diecimila persone avevano manifestato pacificamente nel centro di Bucarest scandendo slogan contro il governo e il presidente Basescu. A margine della protesta pacifica tuttavia, in tarda serata, si erano infiltrati gruppi di hooligans, scontratisi con la polizia contro la quale hanno lanciato mattoni e bottiglie. Gli agenti hanno risposto con il lancio di gas lacrimogeni, e una cinquantina di persone sono state arrestate.