
Russia, professore uccide studentessa e la fa a pezzi (Ansa)
In Russia, a San Pietroburgo, Oleg Sokolov, storico e professore universitario, ha ucciso una studentessa e ne ha fatto a pezzi il corpo
Oleg Sokolov, celebre storico napoleonico russo, arrestato dopo aver gettato nel fiume Moika, a San Pietroburgo, il corpo smembrato della fidanzata 24enne, si è dichiarato colpevole.
A novembre 2019, il 64enne massimo storico militare russo ed ex docente all’Università di Pietroburgo, aveva sparato ad Anastasia Yeschenko, 24 anni, sua allieva che stava studiando per il dottorato.
Il corpo smembrato era stato trovato nel fiume Moika a San Pietroburgo.
In tribunale, Sokolov ha affermato di averla uccisa perché aveva insultato le quattro figlie avute dal precedente matrimonio e lo aveva aggredito con un coltello.
Ha inoltre sostenuto che la giovane – con la quale aveva preso parte a rievocazioni napoleoniche – aveva un amante “criminale” ora ricercato dall’Interpol, che stava cercando di ucciderlo per rubare nel suo lussuoso appartamento in città.
L’ammissione dell’omicidio
“Mi dichiaro colpevole dell’omicidio ed esprimo rimorso per il mio gesto”, ha detto alla corte, ammettendo anche il possesso illegale di un’arma da fuoco. Ero come un soldato che si è perso sul campo di battaglia, non sapevo cosa fare”, vaneggiava nel gabbiotto del tribunale.
“Ho deciso di spaventarla. In una piccola stanza avevo un fucile a canne mozze e ho sparato per fermare gli insulti, le parole oscene, le offese. Augurava la morte alle mie figlie. È stato orribile, è stato mostruoso. Sorrideva come una strega. Si è precipitata verso di me con un coltello, la mia mano si è mossa automaticamente e ho sparato. Dopo, non ricordo più niente”.
Successivamente ha ricordato di essere andato vicino al fiume Moika dove ha gettato le parti del corpo.
La relazione con l’allieva
In precedenza aveva raccontato come era iniziata la relazione con la sua allieva.
“Ho conosciuto una ragazza che per me rappresentava l’ideale di bellezza. A me sembrava una principessa spagnola”.
A Galina, madre della vittima ha detto: “Non ti chiedo perdono. Non potrai mai perdonarmi”.
L’ex accademico, che rischia fino a 15 anni di carcere, alle quattro figlie ha fatto una dichiarazione: “Vi amo moltissimo. Sono stati gli insulti rivolti a voi che mi hanno fatto impazzire.
“La mia amata Anastasia vi aveva insultato. Sono un peccatore, sono un peccatore, ma non uno psicopatico”. (Fonte: Daily Mail)