Ryanair e la storia che fa volare i profughi senza visto

Ryanair e la storia che fa volare i profughi senza visto

ROMA – Ryanair non chiederà più il visto ai profughi per i voli tra i paesi europei. La compagnia Irlandese ha annunciato che dal 12 di ottobre sui voli che partono da da Cos (Grecia), Bratislava (Slovacchia) e Budapest(Ungheria), diretti in altri Paesi europei, non chiederà più il visto ai rifugiati. Una mossa troppo spudorata per esser vera.

Infatti la compagnia aerea irlandese non ha intenzione di fare nulla del genere, per quanto il sito internet RyanFair.org, con la sua grafica copiata da quello di Ryanair, voglia farci pensare il contrario. La smentita di Ryanair è arrivata nel giro di poche ore, ma la falsa pagina web è ancora online. Il suo obiettivo? Sollevare un dibattito sul modo in cui l’Europa sta affrontando l’emergenza dei profughi.

Interpellati via mail per avere chiarimenti, gli architetti della messinscena rispondono così:

“Quello del “design fiction” è un metodo che usa scenari narrativi per immaginare, spiegare e sollevare domande riguardo a possibili scenari futuri per la società: questo è il senso della campagna RyanFair. Ovviamente, è del tutto fittizia: la si può etichettare come una bufala. Ma è una realtà possibile. Alcune persone possono volare, altre no: questa è la ragione per cui i migranti nuotano, si mettono in mare, affogano. Perché altre persone non vogliono che loro usino altri mezzi di trasporto. Non parlo di Ryanair, parlo delle regole, delle persone che fanno le regole e di quelle che le rispettano. In questo universo 3000 persone sono morte nel Mar Mediterraneo nel 2015. Per qualche ora, le altre persone hanno potuto immaginare un universo parallelo. Basta con la realtà, dobbiamo superarla. Dobbiamo cambiare le regole o violarle”.

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FIlippo Limoncelli