Lavoro illegale, Ryanair lascia l’hub di Marsiglia: “Inaccettabili le accuse della Francia”

Ryanair, la compagnia low cost irlandese, ha annunciato la chiusura a partire dall’11 gennaio 2011 del suo unico ‘hub’ francese nell’aeroporto di Marsiglia, a causa di una ”procedura giudiziaria” contro di lei.

Lo scorso 28 settembre Ryanair è finita sotto esame per lavoro illegale in Francia. ”Siamo molto delusi per la decisione delle autorità francesi di andare avanti nel dossier giudiziario contro la base di Ryanair, che è totalmente in linea con le norme Ue”, ha detto il numero uno della compagnia, Michael O’Leary, presente a Marsiglia per fare quest’annuncio.

La compagnia ha quindi precisato che tutti i suoi velivoli e il suo personale di Marsiglia saranno trasferiti in un altro scalo europeo.

Le indagini della giustizia francese contro Ryanair, riguardano anche prestito illegale di manodopera, occupazione illegale del personale di bordo e ostacoli all’esercizio dei diritti sindacali. Il fascicolo era stato aperto lo scorso aprile, dopo una denuncia dell’Ufficio centrale contro il lavoro illegale, che a sua volta è stato sollecitato da altri organismi specializzati.

L’accusa è che circa 120 dipendenti della compagnia, tra cui anche diversi piloti, lavorino in Francia sotto contratto irlandese. Mentre secondo la legge nazionale avrebbero dovuto essere dichiarati sul territorio francese, visto che Ryanair ha fatto dell’aeroporto Marseille-Provence, la sua prima base transalpina.

Il 20 maggio, il patron di Ryanair O’Leary aveva già minacciato di lasciare Marsiglia se la giustizia fosse andata avanti nel dossier. ”Se la giustizia continuerà a tenerci sotto esame – aveva detto – chiuderemo la base e pazienza per i posti di lavoro e per i passeggeri”.

O’Leary aveva anche spiegato che i 120 dipendenti di Ryanair ”pagano le tasse, la loro pensione e l’assistenza sociale in Irlanda, in conformità con le norme europee”. In questa vicenda, aveva concluso, ”il solo vincitore sarà Air France, che avrà così eliminato un altro concorrente, mentre 1.000 posti di lavoro locali verranno bruciati e vedremo crollare il traffico passeggeri”.

In particolare, Ryanair contesta un decreto del 2006 che stabilisce di sottoporre al diritto francese tutto il personale di bordo delle compagnie straniere basate in Francia. Una disposizione che la compagnia ha contestato davanti alla Corte europea dei diritti dell’Uomo.

Lo scorso 8 aprile la giustizia francese aveva condannato Easyjet a pagare 1,4 milioni di euro per aver fatto lavorare all’aeroporto parigino di Orly 170 dipendenti con contratto britannico.

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