“E’ palese come Ryanair tenti di travisare i fatti per recuperare una situazione di una gravità senza precedenti che ha arrecato a me ed alla mia famiglia un profondo nocumento, per il ristoro del quale darò sicuramente corso alle opportune azioni legali”. Le dure parole sono di Angelo Pietrolucci, l’imprenditore affetto da una grave malattia che ha accusato Ryanair di esser stato allontanato da un aereo perché “persona non gradita a bordo” e poi di essere stato strattonato dalla polizia spagnola, chiamata dal comandante, subendo la frattura di un omero.
Sulla vicenda, che ha avuto luogo tre giorni fa su un volo Barcellona-Roma, l’Enac ha avviato un’indagine, mentre la compagnia low cost ha dato ieri una propria ricostruzione dei fatti, che Pietrolucci smentisce “con sgomento ed indignazione”. “Dopo essere stato accompagnato a bordo dall’assistente dell’aeroporto – spiega – mi sono accomodato nella terza fila, per essere occupate le prime due, in quanto libera. Poi, in osservanza delle disposizioni impartitemi dal personale di bordo, mi sono spostato alla 32/ma fila, nonostante le mie difficoltà. Dopo essermi accomodato – continua – una hostess mi ha comunicato che dovevo scendere insieme a mia moglie ed alla mia nipotina in quanto passeggero non gradito, senza fornirmi alcuna ulteriore spiegazione”.
Pietrolucci spiega anche il perché delle due ore di ritardo che ha subito il volo. “Solo dopo il mio malore causato dall’aggressione dei poliziotti, (fatti chiamare dal comandante del velivolo e per il quale si è reso necessario l’utilizzo della bombola di ossigeno in dotazione all’apparecchio, e la concitazione degli altri passeggeri), il velivolo è stato fatto ripartire. Nell’attribuire all’accaduto la responsabilità del ritardo di due ore, poi, dimentica la compagnia aerea che l’aereo si era presentato all’imbarco con già un’ora di ritardo rispetto all’orario previsto”.