SAN MARINO – Anche la piccola Repubblica di San Marino, dove oggi Benedetto XVI e' in visita pastorale, sente la crisi economica, con calo delle imprese, aumento dei disoccupati, deficit di bilancio. Una situazione, quella relativa agli anni 2009-2010, che pesa su una popolazione residente di 31.850 abitanti, una parte consistente della quale ha oggi ascoltato l'omelia del Papa incentrata anche sul tema della crisi e della precarieta'. Il territorio, con un tessuto di piccole e medio imprese, vede nel turismo una risorsa importante, con oltre 2 milioni di turisti l'anno. Sulla lettura della situazione incide anche la valutazione che arriva dal Titano rispetto ad alcune misure disposte dall'Italia.
IMPRESE E LAVORATORI IN CALO – Tra gennaio 2009 a maggio 2010 si e' registrato un calo di 233 imprese manifatturiere, servizi e commercio. Nel corso del 2009 i lavoratori dipendenti sono diminuiti di 234 unita' (-1,2%) e quelli autonomi di 52 unita', scendendo a quota 1.978 (-2,6%). Il 2010 ha continuato a far registrare questa tendenza.
IMPORT-EXPORT – I volumi dell'interscambio tornati ai livelli 2005. Nel 2009 l'export e' sceso del 17,1% sul 2008. E nel primo trimestre 2010 il calo e' stato dell'11,2% rispetto allo stesso periodo 2009. Per quanto riguarda l'import, il 2009 si e' chiuso con una contrazione del 18,4% su base annua, a cui si aggiunge un ulteriore -9,9% nel primo trimestre dello scorso anno. DEFICIT DI BILANCIO – In termini di finanza pubblica l'attuale congiuntura si e' tradotta – a partire dall'esercizio 2009 – in un disavanzo di circa 41 milioni di euro e attorno ai 70 milioni per il 2010. Sul deficit pesa il calo delle entrate, comprese quelle fiscali, stimato in termini lordi in circa 200 milioni di euro dal 2008 a oggi.
LE CRITICHE ALL'ITALIA – Le autorita' sanmarinesi in parte lamentando che alla situazione di crisi si siano sovrapposte incertezze derivanti da alcuni atti decisi dall'Italia in relazione ai rapporti economici italo-sanmarinesi. Tra questi la mancata firma dell'accorso contro le doppie imposizioni, che secondo il Titano ha lasciato aperte una serie di incertezze operative tra le imprese dei due Paesi e ha contribuito al mantenimento di San Marino nella cosiddetta black-list fiscale delle persone fisiche. Anche lo scudo fiscale, secondo San Marino, ha comportato una flessione della raccolta bancaria per circa un terzo del suo valore complessivo. Critiche arrivano anche al cosiddetto decreto incentivi, che avrebbe aggravato l'incertezza nei rapporti economici tra i due Stati, facendo scendere i fatturati dell'industria sanmarinesi verso l'Italia.