«I resti di San Nicola non sono custoditi a Bari, nella cripta della Basilica. San Nicola, in realtà, è sepolto in Irlanda, nell’abbazia di Jerpoint, nella Contea di Kilkenny». Lo scrive il quotidiano britannico “The Daily Telegraph” riportando una lunga intervista allo storico Philip Lynch, storico e presidente della Callan Heritage Society.
Secondo il quotidiano inglese infatti, il filantropo San Nicola di Myra è stato tumulato presso l’Abbazia del XII secolo, 800 anni fa. Il più diffuso quotidiano politico d’Inghilterra, spiega che è vero che San Nicola fu sepolto nella cattedrale di Myra e che questa divenne un luogo di pellegrinaggio. Così come è risaputo che le sue spoglie furono portate a Bari, nell’XI secolo, dopo che la sua tomba fu saccheggiata dai marinai italiani.
Ma storici irlandesi sostengono che i primi crociati portarono poi quei resti nell’abbazzia di Jerpoint. Secondo Lynch «vi sono prove» che dimostrerebbero come «una famiglia francese, che si stabilì in Irlanda poco dopo 1169, abbia spostato il corpo di San Nicola». Egli ritiene che «la famiglia di crociati, chiamata de Frainets», messi in fuga dai loro nemici, abbia «violato la tomba del Santo e riesumato la salma, portandola via dal Sud Italia, che allora era sotto la dominazione dei Normanni». I de Frainets si sarebbero spostati al Nord con al seguito le spoglie mortali del Santo di Myra ma «quando poi furono costretti ad abbandonare l’Italia dai genovesi», avrebbero affidato «i resti ad alcuni parenti che vivevano a Nizza.
Questi, a loro volta, per tenerli al sicuro», li avrebbero portati, «nei loro terreni di famiglia a Kilkenny». E lì «Nicola de Frainet» costruì «un monastero ci stercense dedicato a Jerpoint dove il corpo di San Nicola fu sepolto nel 1200». Lynch dice che «la chiesa di San Nicola è ancora in piedi e vi è una lastra per terra che indica la tomba di San Nicola». L’abbazia, inoltre, ogni anno sarebbe meta di pellegrinaggi. Anche se lo storico fa notare che «i visitatori del sito non sono ancora molti».
Immediate le smetite autorevoli che arrivano da bari: «A me questa storia di San Nicola sepolto in Irlanda sembra, più che altro, un tentativo di sviluppare le visite all’abbazia di Jerpoint». dice padre Gerardo Cioffari, forse il massimo esperto mondiale di San Nicola, che liquida così le notizie pubblicate dal «Telegraph».
Secondo lui «questa vicenda ha lo scopo di sviluppare il turismo» e presenta «molte analogie con la Turchia», ovvero con le pretese dei turchi di riavere i resti mortali del Santo. Il domenicano dice di essere a conoscenza di questa fantomatica «tomba di San Nicola» da una decina d’anni ma sostiene sia una frottola. Spiega che non si possono fare affermazioni di questo tipo sulla scorta «di una iscrizione che cita San Nicola» perché il mondo è disseminato di iscrizioni simili. «Questi storici irlandesi – afferma – forse ignorano un fatto fondamentale e cioè che, tra il 1000 ed il 1250, San Nicola era il Santo di gran lunga più venerato al mondo ed esistono iscrizioni e chiese a lui dedicate in Irlanda, in Islanda, ovunque».
