MILANO – Il disastro ferroviario di Santiago de Compostela, in Italia non potrebbe mai accadere. Parola di Giorgio Diana, direttore del centro di Ingegneria del vento del Politecnico di Milano (cioè la galleria del vento per uso civile più grande d’Europa). A Santiago, spiega, si è trattato di un errore umano, la velocità troppo alta in curva, talmente alta da far ribaltare il treno. E aggiunge, convinto, che “sull’alta velocità italiana non sarebbe successo” perché il treno avrebbe frenato automaticamente.
Diana è stato consulente tecnico d’ufficio nel caso Pendolino, sul quale viaggiava anche l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che deragliò a Piacenza il 12 gennaio 1997. Un incidente in cui morirono otto persone e in cui l’ingegnere vede delle similitudini con il disastro di Santiago. ”È successo qualcosa che si avvicina a quello che era successo da noi a Piacenza quando si è ribaltato il pendolino – ricorda – è entrato in curva a una velocità troppo forte e si è ribaltato”.
In Italia i sistemi di frenatura, assicura ”sono stati cambiati anche a causa di questo incidente”. E quindi, al giorno d’oggi, quanto è accaduto in Spagna non potrebbe mai ricapitare da queste parti, “perché ci sono dei segnali che vengono trasmessi a bordo treno che controllano la velocità, e se il treno supera quella velocità avviene la frenatura automatica”. Nell’alta velocità si tratta di sistemi di ultima generazione con boe lungo il percorso ”che trasmettono i segnali al treno e danno le informazioni su quali sono i limiti di velocità”.
È vero che il treno di Santiago era su un tratto dove il binario non è ad alta velocità (e infatti il limite era 80 km/h) però ”le Ferrovie – aggiunge – hanno messo il controllo marcia treno su tutte le linee importanti, per cui anche su alcuni tratti non ad alta velocità”. Dunque ”i passeggeri italiani possono stare tranquilli”.
Diana premette di non disporre di tutti i dati e che le sue sono solo ipotesi e congetture ma è convinto che alla base del disastro spagnolo ci sia un ”errore umano. È entrato in curva a una velocità troppo elevata, ci sarà stato un segnale di riduzione di velocità e lui non l’ha visto”. Comunque, le certezze arriveranno dai dati della scatola nera.