LONDRA, 12 LUG – Quando si pensa a Scotland Yard, viene in mente il meglio di cio' che contraddistingue una forza di polizia di qualita', dal fiuto infallibile nelle indagini all'integrita' dei suoi membri. Ora pero' lo scandalo delle intercettazioni che sta affondando la News International di Rupert Murdoch ha colpito anche l'immagine della polizia piu' celebre al mondo, con storie di agenti corrotti e inchieste mai riaperte.
Sul banco degli imputati oggi sono finiti quattro membri di spicco di Scotland Yard – il suo ex capo Lord Ian Blair, il commissario ora responsabile delle operazioni antiterrorismo John Yates, l'ex assistente commissario Andy Hayman e l'ex assistente commissario Peter Clarke – interrogati dalla commissione parlamentare sugli affari interni che ha chiesto loro perche' nel 2009 non avevano riaperto l'inchiesta del 2006 sulle intercettazioni.
I poliziotti hanno fatto quadrato contro News International, dicendo che l'azienda non aveva collaborato passando loro informazioni utili alle indagini e che di conseguenza loro non si erano trovati con in mano materiale sufficiente a riaprire le indagini.
Ma le testimonianze di Hayman e Yates non sono state affatto soddisfacenti. Confermando la notizia pubblicata dal New York Times secondo cui alcuni membri di Scotland Yard sarebbero stati intercettati nel 2006 poco dopo che era stata aperta l'inchiesta sul News of The World, Yates ha dichiarato di essere ''sicuro al 99%'' che il proprio cellulare fosse stato messo sotto controllo. Come, quindi, essere sicuri che nel decidere di non riaprire le indagini Yates abbia agito in buona fede e non sotto ricatto da parte del domenicale, che era entrato in possesso di informazioni che il commissario avrebbe preferito mantenere segrete? E che dire di Hayman, che due mesi dopo essere andato in pensione da Scotland Yard e' diventato un editorialista del Times, un altro dei quotidiani di Rupert Murdoch? Lui continua a dire di non essere stato ''comprato'' da News International, ma risulta difficile credergli.
Entrambi hanno negato con convinzione di essere stati sul libro paga di News International, ma il problema degli agenti corrotti esiste. Basti pensare agli agenti incaricati della sicurezza della famiglia reale, che per anni hanno venduto informazioni al News of the World, tra cui i dettagli telefonici della regina, del principe Carlo e dei principi William e Harry.
Scotland Yard e' ora impegnata in una colossale indagine penale sulle intercettazioni: 11.000 pagine contenenti i nomi di circa 4.000 possibili intercettati. Quest'ultima e' stata possibile grazie al materiale fornito da Vip che si erano accorti di essere intercettati e dai faldoni finalmente consegnati alla polizia a gennaio di quest'anno dal News of the World. Il vice assistente commissario Sue Akers, incaricata dell'indagine, ha garantito alla commissione parlamentare di indagare in maniera approfondita. ''Spero di non dover tornare qui tra cinque anni'', ha detto. E, per l'immagine di Scotland Yard, c'e' da augurarselo.
