Sean Connery in “operazione Goldfinger”: non è un film ma un’inchiesta spagnola

Sean Connery

Sean Connery è coinvolto nell’operazione Golfinger: non è un film, ma un’inchiesta portata avanti dalla magistratura spagnola. L’attore scozzese è indagato per abusi edilizi e frode fiscale: negli anni ’90 Connery e la moglie francese Micheline fecero costruire a Marbella un edificio con circa 70 appartamenti, ma il piano regolatore autorizzava solo una palazzina con 5 case.

All’epoca i due vivevano nella località turistica iberica: con loro sono finiti sotto inchiesta anche molti amministratori pubblici, primo tra tutti l’ex sindaco Julian Munoz.

Ma il più celebre tra i James Bond ha già replicato, minacciando di fare causa a che sta portando avanti l’inchiesta per la “cattiva pubblicità” che starebbe ledendo la sua immagine.

Il gip Ricardo Puyol, che ha convocato Connery per il 15 ottobre per interrogarlo, ha denunciato di aver ricevuto, per il tramite dell’ambasciatore britannico in Spagna Giles Paxman, un messaggio da Connery: un messaggio che il giudice spagnolo non ha esitato a definire “intimidatorio”.

Nella nota il diplomatico aveva informato il giudice che l’attore “si riserva il diritto di fare causa” alle persone che hanno resa pubblico il suo coinvolgimento nella vicenda di presunti abusi edilizi a Marbella, denunciando un danno alla sua immagine. Una iniziativa, aveva denunciato a sua volta Puyol al Csm spagnolo, che poteva configurarsi come “un attentato all’indipendenza di un organo giudiziario spagnolo”.

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Alberto Francavilla