Il presunto criminale nazista, Samuel Kunz, sospettato di avere contribuito a uccidere 430.000 ebrei durante l’Olocausto, è morto giovedì scorso all’eta’ di 89 anni. Lo ha reso noto lunedì 22 novembre la Procura di Dortmund (Ovest).
”Ho appena ricevuto il certificato di morte, l’imputato Samuel Kunz è morto giovedì scorso”, ha detto il procuratore di Dortmund, Andreas Brendel, al tabloid Bild. Kunz era al terzo posto della lista della Fondazione Simon Wiesenthal degli ex criminali nazisti piu’ ricercati. L’ex presunta guardia nel lager di Belzec, vicino alla città polacca di Lublino, era stato incriminato lo scorso 29 luglio per concorso nell’omicidio di 430.000 ebrei – fra il gennaio 1942 e il luglio 1943 – e per aver personalmente sparato a dieci di loro.
Il processo era previsto per la primavera del 2011. Il caso di Kunz venne alla luce durante l’indagine su John Denjanjuk, il presunto ex criminale nazista attualmente sotto processo a Monaco di Baviera con l’accusa di aver contribuito ad uccidere 27.900 ebrei durante l’Olocausto.
Come Demjanjuk, Kunz era nato nell’ex Unione sovietica e aveva servito nell’Armata rossa. Quindi era stato catturato dai tedeschi ed era diventato una guardia di lager. Dopo la guerra, aveva lavorato come impiegato pubblico e non era finito nel mirino degli investigatori tedeschi perche’ non era un ufficiale.