Si chiama Anjoum Noorani il funzionario del ministero degli esteri britannico responsabile della nota-beffa – diffusa dal Sunday Telegraph domenica scorsa – che ironizzava sulla “visita ideale” del Papa in Gran Bretagna, e per la quale il Foreign Office si è dovuto scusare con la Santa Sede.
Il Daily Telegraph svela oggi l’identità del colpevole, un 31enne già assegnato a altro incarico in seguito alla vicenda, che era a capo della squadra di quattro persone del ministero degli esteri che si occupava dell’organizzazione della prossima visita ufficiale del Papa, il Papal visit team. Nella nota-beffa, Noorani scriveva che la visita ideale del Papa avrebbe potuto consistere, tra l’altro, nel lancio di una linea pontificia di preservativi e che il Papa avrebbe potuto dare la benedizione a un matrimonio gay.
Il funzionario avrebbe dato l’autorizzazione perché la nota fosse inviata sia all’ufficio di Downing street che a altri dipartimenti governativi. A mandare fisicamente le email, dice il Telegraph, sembra sia stato invece Steven Mulvain, di 23enne, che su alcuni siti di social network si dice gay. Mulvain, a differenza di Noorani, non è stato punito per l’accaduto.
Secondo il Daily Telegraph, fonti vicine alla Chiesa cattolica hanno lamentato il fatto che sia Noorani che gli altri membri del comitato, “non avevano la benché minima comprensione del cattolicesimo” e questo la dice lunga, aggiungono le fonti del Telegraph, su quanto il ministero degli esteri britannico stia prendendo sul serio la visita pontificia.