La marcia delle tette marce vittime del silicone

PARIGI – A Parigi è il giorno della marcia delle vittime delle protesi mammarie difettose: decine di migliaia di donne rovinate da operazioni fatte con silicone non per uso medico, ma destinato all’industria, alla fabbricazione di componenti dei computer e di prodotti di elettronica.

L’azienda, la  Poly Implant Prothese (Pip) di La Seyne-sur-Mer, nel sud della Francia, era nota in tutto il mondo per la fabbricazione di protesi al seno in silicone. Ma l’anno scorso si è scoperto che, allettata dal risparmio assicurato di un miliardo all’anno, l’azienda aveva iniziato a riempire le protesi con silicone per uso industriale,e a ricoprirle con involucri difettosi.

Negli ultimi dieci anni oltre trentamila francesi e più o meno altrettante donne di vari Paesi, tra cui Spagna e Regno Unito, si sono sottoposte a interventi di chirurgia estetica al seno e hanno ricevuto protesi che si sono rivelate difettose e potenzialmente nocive per la salute. Alcune ne sono anche morte.

Ora la Pip ha chiuso, oltre duemila donne hanno intrapreso azioni legali. La magistratura ha aperto un’indagine per omicidio preterintenzionale nel caso di una donna morta di cancro. Al momento sono già stati riscontrati quattro casi di cancro nelle donne che avevano ricevuto le protesi difettose. Due di loro sono morte, ma non è ancora stato possibile capire se siano dovute al silicone.

Quel che è certo è che le donne che hanno ricevuto quelle protesi chiedono chiarezza, e per questo il 15 dicembre sono scese a manifestare davanti al ministero della Sanità, accusando il governo di non aver fatto abbastanza, e chiedendo che paghi i costi per la rimozione delle protesi. Anche perché molte di loro si sono sottoposte all’operazione dopo aver perso il seno in seguito alla mastectomia per un tumore.

 

 

 

 

Published by
Maria Elena Perrero