Sisa, droga della crisi: acido delle batterie, sale, olio dell’auto, shampoo

ATENE (GRECIA) – C’è il debito pubblico in Grecia, ci sono le analisi del Fondo Monetario Internazionale, ci sono le percentuali, le statistiche, i numeri, le azioni in borsa e poi c’è l’altra faccia, quella reale della crisi, quella dei suicidi, quella della povertà, dei senzatetto, degli omicidi e furti raddoppiati, ci sono le nuove infezioni da Hiv e poi c’è la droga, la droga che sta anestetizzando un paese spaventato.

C’è la Sisa, la metanfetamina dei poveri, quella fatta con l’acido delle batterie, con il sale, con l’olio del motore o con lo shampoo. “Negli ultimi due anni i tossicodipendenti sono diventati più autodistruttivi – dicono i funzionari di governo – soprattutto nella periferia di Atene dove la crisi è più forte”. La maggior parte dei nuovi tossicodipendenti sono i nuovi poveri, quelli generati dalla crisi, quelli abbandonati in strada. In casa invece quel che resta della piccola borghesia mangia a tavola senza riscaldamento.

La Sisa, la droga dei poveri, è più pericolosa della cocaina: “E’ una droga di strada – dice  Charalampos Poulopoulos, direttore di KETHEA, una organizzazione per la riabilitazione dei tossicodipendenti – Spesso la Sisa viene prodotta in laboratori casarecci”. Ma la Sisa è solo ultimo esempio di queste nuove droghe sintetiche prodotte in serie: in principio fu la Krokodil, la droga che mangia la pelle, in Siberia. Poi, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, è scoppiata la moda dei sali da bagno.

Atene è il miglior mercato per queste nuove droghe, la disperazione non fa che moltiplicare i tossicodipendenti, soprattutto a Exarcheia, uno dei quartieri storici, una volta popolare per gli anarchici, adesso per le file dei tossicodipendenti.

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Gianluca Pace