C’è la Sisa, la metanfetamina dei poveri, quella fatta con l’acido delle batterie, con il sale, con l’olio del motore o con lo shampoo. “Negli ultimi due anni i tossicodipendenti sono diventati più autodistruttivi – dicono i funzionari di governo – soprattutto nella periferia di Atene dove la crisi è più forte”. La maggior parte dei nuovi tossicodipendenti sono i nuovi poveri, quelli generati dalla crisi, quelli abbandonati in strada. In casa invece quel che resta della piccola borghesia mangia a tavola senza riscaldamento.
La Sisa, la droga dei poveri, è più pericolosa della cocaina: “E’ una droga di strada – dice Charalampos Poulopoulos, direttore di KETHEA, una organizzazione per la riabilitazione dei tossicodipendenti – Spesso la Sisa viene prodotta in laboratori casarecci”. Ma la Sisa è solo ultimo esempio di queste nuove droghe sintetiche prodotte in serie: in principio fu la Krokodil, la droga che mangia la pelle, in Siberia. Poi, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, è scoppiata la moda dei sali da bagno.
Atene è il miglior mercato per queste nuove droghe, la disperazione non fa che moltiplicare i tossicodipendenti, soprattutto a Exarcheia, uno dei quartieri storici, una volta popolare per gli anarchici, adesso per le file dei tossicodipendenti.