MOSCA, 8 GIU – Un sosia di Lenin e' stato fermato dalla polizia vicino al Cremlino per aver gridato delle volgarita', ma ad accorrere in suo aiuto e' stata la controfigura dello zar Nicola II.
Serghiei Soloviev e' stato portato al commissariato dopo una chiamata telefonica di un venditore ambulante nella quale il commerciante affermava di essere stato umiliato dal sosia di Lenin, spiega il sito d'informazione on-line ''Lifenews.ru''.
Negli uffici della polizia il sosia di Lenin e' stato anche accusato di aver detto delle volgarita' ad una venditrice ambulante di icone e di altri simboli religiosi. Accusa che il sosia del padre della rivoluzione bolscevica avrebbe respinto. Nell'avversita' ha pero' ricevuto il sostegno del sosia di Nicola II, Viktor Tchepakssov, che e' stato a sua volta arrestato, e che ha proposto ai poliziotti di fucilarlo davanti al commissariato, una battuta che alludeva all'uccisione dell'ultimo zar di Russia, il 17 luglio 1918, per mano della Ceka, la polizia politica di Lenin.
I due uomini lavorano da nove anni in tandem all'entrata della piazza Rossa, guadagnandosi da vivere facendosi fotografare dai turisti. In tribunale Lenin ha avuto una crisi d'ipertensione arteriosa ed e' stato portato via in ambulanza. Cosi' il processo del padre della rivoluzione bolscevica dovra' ancora attendere.
