Spagna, il genero di re Juan Carlos sotto torchio per due giorni

MADRID – La Spagna segue incredula, incollata a tv e giornali, la vicenda giudiziaria del genero di re Juan Carlos, Inaki Urdangarin, marito dell'infanta Cristina, accusato di corruzione e torchiato da due giorni dal giudice di Palma di Maiorca Jose' Castro come un presunto delinquente qualsiasi.

Urdangarin, l'ex-campione olimpico di pallamano diventato duca di Palma sposando nel 1997 la figlia piu' giovane del re, e' accusato di avere usato una fondazione in teoria non a scopo di lucro, l'istituto Noos, per dirottare verso sue societa' con un giro di fatture false o gonfiate ingenti quantita' di danaro pubblico versate dai governi regionali di Valencia e Baleari.

Lo scandalo sta danneggiando seriamente l'immagine della monarchia, ripristinata dal dittatore Francisco Franco, che aveva soffocato nel sangue la Seconda Repubblica: poco prima di morire nel 1975 lo stesso Caudillo aveva designato Juan Carlos di Borbone come suo successore.

Seduto davanti al giudice Castro che lo ha tempestato di domande per 17 ore, per poi cedere la parola questa sera alla procura anticorruzione, Urdangarin ha negato tutto. Ha scaricato ogni responsabilita' nella gestione di Noos, e delle societa' paravento – alcune delle quali in paradisi fiscali – create attorno alla fondazione e verso le quali sarebbero confluiti 5 milioni di euro, sul suo ex-vice Diego Torres, e sul contabile Miguel Tejero.

Ha detto di avere svolto un ruolo istituzionale solo, di non essersi interessato alle questioni commerciali, ha accusato Torres di avere fatto contratti ''alla sue spalle''. Secondo la stampa pero' nei conti delle sue societa' fra cui l'immobiliare Aizoon di cui e' proprietario con la moglie e' finito parte del denaro stornato da Noos: difficile immaginare che sia stato a sua insaputa.

Urdangarin spesso ha detto di non ricordare, di non sapere, provocando l'irritazione del giudice: ''per dirci questo non era il caso di venire'' e' sbottato. Castro non avrebbe escluso di interrogare anche la figlia del re davanti alle risposte evasive del marito. Finora l'infanta e' stata lasciata fuori dall'inchiesta, nonostante sia proprietaria al 50% di Aizoon e sia stata nel direttivo di Noos. Un suo coinvolgimento sarebbe uno scenario-incubo per Casa Reale.

Nelle reti sociali e sui siti dei giornali si rovescia gia' una valanga di critiche che non risparmiano il re, accusato di avere saputo delle attivita' del genero dal 2006, e l'infanta. ''Tutti sono stati complici, specialmente l'infanta'' denuncia una lettrice del conservatore El Mundo. ''Che cattivo questo Torres, gli ha fatto guadagnare un sacco di soldi senza dirgli i dettagli'' ironizza un altro. ''Repubblica!'' sintetizza un altro ancora. Il fronte repubblicano sorride, e spera in un futuro referendum per il dopo Juan Carlos.

''Urdangarin ha fatto per la Repubblica piu' di tutti noi insieme'' si e' rallegrato il leader della sinistra repubblicana Cayo Lara. Fonti di Casa Reale hanno espresso 'malessere' per come e' torchiato il genero del re, per il quale l'Associazione mani Pulite, ammessa come accusa popolare, chiede misure cuatelari, senza precisare quali. Ma gia' un tabu' e' stato rotto. Mai finora un 'reale' era stato imputato – per di piu' per corruzione – e torchiato da un giudice.

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Maria Elena Perrero