MADRID – Dopo sei giorni di relativa calma,
migliaia di persone sono tornate oggi a Puerta del Sol, nel
cuore di Madrid, per partecipare alle assemblee degli indignados
che da due settimane occupano questa piazza emblematica della
capitale, il 'chilometro zero' di tutte le strade di Spagna.
Il movimento dei giovani – ma non solo – protagonisti della
protesta della 'Spanish Revolution' e' a una svolta. Nelle
città del paese occupate dalla settimana scorsa, le assemblee da
ieri decidono se andare avanti con gli accampamenti – a volte di
solo alcune decine di persone – o se proseguire con altre forme
di protesta contro la corruzione dei politici, la 'collusione'
con i banchieri, la disoccupazione endemica, l'assenza di
prospettive di vita decente.
A Toledo gli indignados oggi hanno deciso di togliere
l'accampamento di Plaza Zocodover e di andare avanti con
assemblee settimanali nei quartieri.
A Barcellona invece i giovani di 'Democracia real Ya!',
sloggiati manu militari dalla polizia catalana venerdi, hanno
ricostruito la 'cittadella libertaria' di Plaza Catalunya e
deciso per ora di rimanere. La notte scorsa hanno fatto dighe
umane per proteggere il loro accampamento dalle decine di
migliaia di tifosi del Barca che festeggiavano sulla piazza e
nelle Ramblas la vittoria della squadra blaugrana in Champions.
Ma tutta la Spagna guardava oggi a Puerta del Sol, scintilla
che ha dato inizio alle occupazioni degli indignados e da allora
centrale nevralgica del movimento, dove le assemblee hanno
iniziato a discutere del futuro: lasciare o prolungare?
La piccola repubblica libertaria di Sol con il passare dei
giorni e' diventata una vera cittadina. Banchetti, stand, nido,
cucine, 'sale di riunione' all'aperto, tende, teloni azzurri,
hanno finito con l'occupare tutta la piazza, dall'Arenal
all'Alcala', provocando reazioni sempre piu' ostili di
commercianti e albergatori, che hanno denunciato un crollo del
giro d'affari fino all'80%.
Il comune di Madrid e il governo regionale della capitale, a
guida Partido Popular, hanno chiesto al premier spagnolo Jose'
Luis Zapatero di procedere allo smantellamento, per ragioni di
sicurezza e di igiene. Ma il vicepremier e ministro dell'Interno
Alfredo Rubalcaba, futuro successore di Zapatero alla guida dei
socialisti, che propone un rinnovamento del partito verso i
delusi del socialismo, non sembra pero' avere il minimo
desiderio di mettersi contro il movimento dei giovani, mandando
la polizia a farli sloggiare con la forza.
Sabato gli indignados di Madrid hanno diversificato la loro
azione, organizzando assemblee in 144 quartieri della capitale e
comuni dei dintorni, i cui delegati oggi si sono alternati a
Puerta del Sol nel dibattito su che cosa fare. Restare o fare
qualcos'altro? La maggior parte degli oratori si e' dichiarata
per restare ancora un po'. Il timore di molti e' che,
smantellando Puerta del Sol, il movimento perda visibilita' e
forza e rischi una banalizzazione.