Spari alla messa del Papa, ferito un agente

ERFURT (Germania), 24 SET – Il panico non ha neppure sfiorato il Papa, che ha detto messa regolarmente davanti a 28 mila fedeli. A Erfurt, pero’, la terza giornata di visita del pontefice in Germania ha mandato in fibrillazione gli addetti all’incolumita’ di Joseph Ratzinger: quando un uomo ha sparato, in una zona non lontana da piazza Duomo, durante i preparativi per la funzione religiosa. Nel mirino 2 agenti di una ditta privata di sicurezza, che non sono stati colpiti. E’ scattata ovviamente una febbrile caccia all’uomo, fino alla cattura. E alla certezza degli inquirenti che l’episodio non avesse ”nulla a che fare col Papa”.

Per qualche ora si e’ di nuovo materializzato l’incubo che aleggia sugli eventi pubblici dei ‘grandi’ della Terra: l’ipotesi di un attentato. Un epilogo tutto sommato veloce ha consentito pero’ a Benedetto XVI di proseguire la sua giornata come se nulla fosse accaduto. ”Al Santo padre non e’ stato neppure riferito l’espisodio”, ha sminuito il portavoce del Vaticano Padre Lombardi, raccontando di aver rinviato il ‘rapporto’. Gli sara’ stato detto qualcosa, forse, a colazione. E la polizia locale ha garantito che ”responsabile ed accaduto nulla hanno a che fare col Papa”.

La dinamica dell’incidente e’ stata chiarita a meta’ mattinata da un funzionario delle forze dell’ordine della Turingia. Un trentenne incensurato, originario di Erfurt, residente pero’ a Berlino, ha sparato dei colpi da una finestra di un appartamento all’ultimo piano di un palazzo, nei pressi del ‘Moritzhof’, dove si trova un grosso centro commerciale, ”a diverse centinaia di metri” dalla zona dell’altare. Il giovane ha preso di mira due agenti a un posto di blocco istituito per la celebrazione: 4 colpi di un’arma ad aria compressa arrivati dall’alto. Il bersaglio viene mancato, una donna pero’, collaboratrice del servizio di sicurezza, ha avvertito una ”sorta di puntura” al gamba, stando al racconto della polizia, individuando accanto un proiettile (cosiddetto ‘diabolo’) tipico delle armi ad aria compressa.

Gli inquirenti – che non hanno definito l’orario dell’episodio, ”fra le 7 e le 8 del mattino” -, hanno avviato immediatamente le indagini. Cercando innanzitutto di capire da dove provenissero i proiettili. Individuato l’appartamento, nessuno ha risposto quando gli agenti hanno bussato alla porta: il trentenne si era rinchiuso dentro. Quindi la polizia ha forzato l’ingresso. E ha fermato l’uomo.

Lui, incensurato – probabilmente uno squilibrato – ha negato la sua responsabilita’. Ma nell’appartamento, di cui non era inquilino, sono state trovati un fucile e una pistola ad aria compressa. Il livello di sicurezza del viaggio del papa – gia’ blindato, essendo ritenuto Ratzinger uno dei 5 uomini piu’ esposti del pianeta – ”non e’ stato alzato”. In Turingia c’erano 5.800 agenti della polizia per la sua protezione. Benedetto, per nulla impensierito, ha proseguito la sua intensa giornata a Friburgo, dove circa 100 mila persone erano attese per il suo arrivo. E chi gli e’ stato vicino non ha fatto che ripetere: il Papa oggi era in forma e di ottimo umore.

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Elisa D'Alto