BELGRADO – Vietate le manifestazioni in onore delle vittime del massacro di Srebrenica, avvenuto l’11 luglio 1995. L’ordine arriva dalla Polizia di Belgrado, dove è prevista la più imponente delle manifestazioni con 7mila persone pronte a sdraiarsi a terra dinanzi al parlamento di Belgrado, per simboleggiare il numero approssimativo di vittime della strage. Quel tragico 11 luglio di 20 anni fa quasi 8 mila tra uomini e bambini bosniaci musulmani furono massacrati dai serbo bosniaci di Ratko Mladic.
Una tragedia ampiamente giudicata come la più grave carneficina in Europa sin dalla seconda guerra mondiale ma che non più tardi di due giorni di fa il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non è riuscito a riconoscere come “genocidio” per colpa del veto imposto dalla Russia.
Temendo disordini, la polizia serba ha vietato tutte e sette le manifestazioni in programma. Sono banditi anche i raduni di qualsivoglia natura, ha detto il ministro serbo dell’Interno Nebojsa Stefanovic: “Avverto chiunque stia considerando una riunione di qualunque tipo che la polizia non consentirà né tollererà tali riunioni”. Stefanovic ha spiegato che è per ragioni di sicurezza: diversi gruppi ultra-nazionalisti serbi, che negano il genocidio, si sono impegnati a interrompere gli eventi con altrettante contromanifestazioni nella capitale.