Lockerbie. A 25 anni dalla strage, cerimonie e voglia di verità

I resti dell’aereo colpito

GB, LONDRA – A 25 anni dall’attentato di Lockerbie contro un aereo della Pan Am che provocò la morte di 270 persone le famiglie delle vittime si sono riunite per pregare sulle due sponde dell’Atlantico e, in un comunicato congiunto, Londra, Washington e Tripoli hanno auspicato che “tutti i responsabili di questo atto di terrorismo terribilmente crudele siano giudicati”.

In una cerimonia religiosa nella cittadina scozzese è stato scoperto un monumento alla memoria di coloro che sono morti nell’esplosione. Il premier Alex Salmond ha deposto una corona di fiori mentre suonavano le cornamuse e un rappresentante del governo Usa, Craig Lynes, presente alla cerimonia, ha salutato il coraggio dei parenti delle vittime, aggiungendo: “siamo tutti uniti nella ricerca della verit�”, come riporta la France Presse. Una messa è stata organizzata anche nell’Abbazia di Westminster a Londra e al cimitero militare di Arlington alla presenza del ministro americano della Giustizia Eric Holder.

Il premier britannico David Cameron ha assicurato che “il terrorismo non trionferà mai” ricordando che “Lockerbie resta uno dei peggiori disastri della storia dell’aviazione e l’atto terroristico più sanguinoso perpetrato nel Regno Unito”. Londra, Washington e Tripoli si sono impegnati “a cooperare pienamente per fare chiarezza su tutti i fatti di questa vicenda. Noi daremo il nostro pieno sostegno agli inquirenti perchè possano terminare il proprio lavoro. Faremo tutto il possibile per rafforzare la nostra cooperazione e salutiamo la prossima visita degli inquirenti britannici e americani in Libia per discutere di tutti gli aspetti di tale cooperazione, in particolare la condivisione di informazioni, di documenti e la possibilit� di ascoltare testimoni”.

Il 21 dicembre 1988, un Boeing 747 della Pan Am, in volo tra Londra e New York, esplose nel cielo di Lockerbie 38 minuti dopo il decollo. Morirono 259 passeggeri – in gran parte americani, i membri dell’equipaggio e 11 abitanti della cittadina scozzese. Nel 2003 il regime libico di Muammar Gheddafi riconobbe ufficialmente le proprie responsabilità nell’attentato, e pagò 2,7 miliardi di dollari di indennizzo alle famiglie. L’unico condannato, Abdelbaset al-Megrahi, che si è sempre protestato innocente, è morto per un cancro nel maggio 2012 in Libia, dopo essere stato scarcerato tre anni prima dalle autorità scozzesi per motivi di salute, solllevando un vespaio.

La famiglia, parlando con la Bbc, ha fatto sapere che presenterà appello contro la condanna e chiede che ” la verità sia rivelata”. Dopo la caduta del Colonnello, nel 2011, l’ufficio del procuratore scozzese ha inviato una richiesta formale alle nuove autorità libiche di dare un contributo all’inchiesta, e gli Stati Uniti hanno chiesto di avere accesso agli elementi del dossier. La nuova dirigenza di Tripoli ha espresso la propria volontà di fare piena luce sull’attentato.

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lgermini