PARIGI, 26 MAR – Ha detto che provava un "piacere infinito" nell'ammazzare le sue vittime Mohamed Merah, il terrorista killer che ha sconvolto la Francia, uccidendo 7 persone nel giro di pochi giorni: è quanto emerge da alcuni dei suoi scambi verbali con gli agenti che lo assediavano a Tolosa, nelle ore che hanno preceduto l'irruzione delle unità di elite nel suo appartamento e lo scontro a fuoco che ha portato alla sua morte, giovedì scorso.
Poche ore prima della sua morte, il killer disse anche di provare il bisogno di "vedere, toccare e filmare le sue vittime", grazie alla piccola telecamera che portava con sé durante le stragi.
Inoltre, secondo nuove rivelazioni pubblicate dalla stampa francese, Merah – parlando con un walkie-talkie che gli fu consegnato dagli agenti in cambio di un'arma – ha anche confermato di non aver mai voluto accettare un attentato o una missione suicida da parte di al Qaida perché voleva restare in vita, potendo così moltiplicare gli attacchi che – come ha avuto modo di dire lui stesso – "hanno messo la Francia in ginocchio".
Merah, come già emerso nei giorni scorsi, disse anche che l'assalto alla scuola ebraica Ozar Hatorah di Tolosa, dove ha ucciso un professore e tre bambini, il 19 marzo, era una soluzione di ripiego, visto che il suo obiettivo iniziale era un parà francese, che quel giorno non lasciò il suo domicilio. Il killer si è anche detto dispiaciuto di aver mancato di qualche minuto l'ingresso della classi nella scuola ebraica, che gli avrebbe permesso di causare un numero maggiore di morti.
Ma non é tutto. Il terrorista progettava anche di uccidere il capo della Brigata anticrimine di Tolosa e una poliziotta che lo interrogò tra il 2010 e il 2011, dopo il suo ritorno dal Pakistan. Egli ha anche assicurato che inizialmente voleva colpire solo dei militari a Montauban e Tolosa, ma non dei soldati di origine maghrebina, come invece è successo.
Era giunto alla conclusione che "uccidere un soldato francese in Francia ha lo stesso impatto che uccidere dieci soldati francesi in Afghanistan". Prima di morire, il killer ha anche assicurato di essere stato formato da un unico istruttore del Waziristan, una regione pakistana alla frontiera con l'Afghanistan, che gli avrebbe chiesto di passare all'azione a Parigi. Sempre secondo quanto emerso da quelle conversazioni al walkie-talkie, Merah ha anche riferito di aver trasmesso i video da lui realizzati durante le sue stragi ai suoi ''fratellì'' e che questi li metteranno online.
Uno dei filmati e' stato recapitato oggi alla sede parigina di Al Jazira. Negli uffici della tv panaraba e' arrivata una lettera contenente una scheda video accompagnata da un messaggio. La lettera, ritenuta autentica dalla polizia, porta il timbro di mercoledi' scorso, il giorno prima della morte di Merah. Secondo il procuratore di Parigi, vi sarebbero altre copie del filmato ma nessuno sa dove.
