Strauss Kahn, un complotto per metà dei francesi

PARIGI, 3 LUG – Meta' dei francesi vuole che Dominique Strauss-Kahn torni alla politica, ma i socialisti che se lo augurano sono molti di piu'. Intanto riprendono fiato le tesi dei complottisti amici di DSK, mentre il domenicale Le Journal du Dimanche rivela che lo spacciatore detenuto al quale la cameriera Nafissatou Diallo (detta Ophelia) ha telefonato all'indomani della denuncia di stupro non era un amico ma il marito.

Il primo, atteso, sondaggio dopo il crollo della credibilita' dell'accusatrice di Strauss-Kahn, rivela che la Francia e' divisa a meta'. Il 49% rivorrebbe in politica l'ex direttore generale del FOndo MOnetario Internazionale (Fmi), una percentuale che cresce se si considerano soltanto i simpatizzanti della gauche e che arriva al 65% se vengono interrogati soltanto i socialisti. Questo non cambia le prospettive delle primarie del partito, dove – al momento – i candidati sono quelli dichiarati con Francois Hollande e Martine Aubry in testa. La numero 1 del partito, in particolare, non sembra destinata a cedere il passo per un eventuale ritorno di DSK.

Al contrario, l'ormai famoso accordo di Marrakesh, in base al quale chi dei due fosse stato meglio posizionato sarebbe stato candidato, potrebbe giocare ora in favore della Aubry. La quale, dicono molti analisti a Parigi, potrebbe ora godere dell'appoggio di Strauss-Kahn come stretto consigliere o, addirittura, in un inedito (per la Francia) ticket da presentare alle presidenziali: Aubry presidente con DSK primo ministro.

Ma al momento tiene ancora banco la vicenda giudiziaria di New York, che non e' chiusa. Oggi, Le Journal du Dimanche da' il suo contributo rivelando che la telefonata che ha fatto svoltare l'inchiesta, convincendo anche il procuratore Cyrus Vance che l'accusatrice non era irreprensibile, e' stata fatta da Nafissatou Diallo al marito. Non era infatti un amico o un complice il trafficante di droga che utilizzava il conto bancario della donna per far transitare il denaro sporco, ma il secondo marito della cameriera del Sofitel. A lui, Ophelia diceva di ''stare tranquillo'' perche' – parole della donna – ''so quello che faccio, quel tipo ha un sacco di soldi''.

Riprende vigore, intanto, la schiera dei ''complottisti'', coloro che vedono in tutta la vicenda una macchinazione per far fuori Strauss-Kahn dalla corsa all'Eliseo o dal vertice del Fmi. Ha cominciato ieri Bernard-Henri Levy, chiedendo che si vada ''fino in fondo'' alle indagini perche' quello che e' accaduto – ha sottolineato il filosofo – e' ''mostruoso''. Oggi e' stata la volta del vicecapogruppo socialista, Francois Loncle, ad ipotizzare ''connessioni'' fra il Sofitel e la sua proprieta', il gruppo Accor, e non meglio precisati ''laboratori'' parigini. Dopo qualche ora il gruppo Accor e' sceso in campo per negare ogni ruolo nella vicenda, definendo ''diffamatorie'' tutte le dichiarazioni che lo tirano in ballo nella vicenda del Sofitel di New York.

E' andata giu' ancora piu' dura Michele Sabban, deputata fedelissima di Strauss-Kahn, definendo tutta la vicenda un ''attentato politico'' e chiamando in causa, oltre al Sofitel, anche ''quel commissario di polizia di New York di recente decorato con la Legion d'onore da Sarkozy'', cioe' Ray Kelly, amico del presidente della Repubblica e incaricato delle indagini su DSK.

Published by
luiss_vcontursi