
Studentessa rinchiusa in psichiatria e sottoposta all'elettroshock per una diagnosi sbagliata. Ora è una modella
A 21 anni la studentessa è finita in ospedale per tre mesi e sottoposta anche ad elettroshock per una diagnosi sbagliata.
E’ stata rinchiusa per mesi in un’unità di psichiatria a causa di una malattia cerebrale debilitante per una diagnosi sbagliata. Ora però è una modella di successo. E’ la storia di Lucy Dawson, 24enne inglese. “Sono stata rinchiusa in un’unità psichiatrica dopo che i medici hanno diagnosticato erroneamente la mia malattia cerebrale, ora sono una top model”.
La storia di Lucy Dawson
A 20 anni Lucy Dawson, racconta il quotidiano Sun, studentessa di Lincoln, accusa mal di testa, mancanza di forze, vista annebbiata e confusione. I medici per una diagnosi sbagliata decidono di ricoverarla in un reparto di psichiatria e lì inizia il suo calvario durato tre mesi nei quali viene riempita di psicofarmaci e sottoposta a cure estreme come l’elettroshock. Ai suoi genitori fu detto che probabilmente sarebbe morta.
Solo dopo tre mesi si è scoperto che la ragazza non aveva una condizione psichiatrica, ma soffriva di una rara malattia cerebrale chiamata encefalite anti recettori Nmda. Una malattia che si manifesta quando gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario attaccano i recettori che si trovano nel cervello. Malattia che spesso viene scambiata per qualcosa d’altro e quindi curata male.
Lucy fu dimessa dall’ospedale a Natale, ma non poteva camminare e ha dovuto usare una sedia a rotelle per spostarsi. Pochi mesi dopo le diagnosticano l’encefalite. Lucy si riprende lentamente e riesce persino a laurearsi.
La carriera da modella
Zebedee Model Management la nota e la inserisce nel gruppo di persone disabili in servizi di moda. Ora è una modella a tempo pieno per i principali marchi, tra cui Ann Summers e PrettyLittleThing. La dott.ssa Ananta Dave, direttrice medica del Lincolnshire Partnership NHS Foundation Trust, ha dichiarato: “Siamo veramente dispiaciuti per qualsiasi cura che sia scesa al di sotto dei nostri standard previsti e per l’impatto che ha avuto su Lucy e la sua famiglia. Ci impegniamo a fornire un’assistenza sicura e di alta qualità ai pazienti e disponiamo di un solido processo di indagine interna per trarre insegnamenti per il futuro”. (fonte SUN)
