SONDRIO, 26 SET – Una montagna di soldi (''Alcune centinaia di migliaia di euro'', ha rivelato il colonnello Pier Luigi Gabrielli durante la conferenza stampa) e un'auto di lusso, ossia una Mercedes seminuova, al killer moldavo fatto arrivare dal sole della costa romagnola per ammazzare a sprangate e colpi di pistola Gianpiero Ferrari, imprenditore edile 58enne, e la moglie Gabriella Plozza di 57 anni, nella loro casa di Brusio (Svizzera), al confine con l'Italia dove e' stato organizzato l'omicidio. Il giallo dell'efferato duplice omicidio commesso lo scorso 21 novembre e' stato risolto in meno di un anno dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Sondrio guidato da Raffaele Grega. Sul movente gli investigatori stanno ancora lavorando, ma una delle piste piu seguite e' quella di presunto denaro sporco affidato in gestione alla coppia trucidata.
L'indagine, coordinata dal procuratore Fabio Napoleone, e' sfociata nell'arresto del presunto mandante, Ezio Gatti, 41 anni, di Sondrio, piccoli precedenti, occupazione nel campo dell'intermediazione immobiliare, bloccato durante le vacanze in Sardegna con la famiglia, e del killer, il trentenne moldavo Ruslan Cojocaru, catturato a Rimini e lavori saltuari. L'accusa, per entrambi, e' di omicidio volontario aggravato dalla crudelta' e porto abusivo di armi.
A incastrarli (anche il valtellinese avrebbe partecipato alla ''mattanza'', come l'ha definita il capitano Pier Enrico Burri) le intercettazioni, 4 carte Sim e il Dna, rilevato sotto le unghie dell'imprenditore ucciso. A firmare le ordinanze di custodia cautelare in carcere il gip Fabio Giorgi.
